BARTOLI

BARTOLI Il ciclista toscano in condizioni atmosferiche infernali stacca tutti gli avversari e trionfa nella Freccia Vallona BARTOLI Un uomo solo sul muro di Huy HUY Qualcuno, sottovoce, cominciava a definirlo un corridore di cristallo. Hello a vedersi, brillante a tratti, ma delicato, di cilindrata un po' piccolina, raramente in grado di piazzare l'affondo decisivo. Andava in battaglia con il fioretto, non con la sciabola. Michele Rartoli non ha voluto diventare il bel soprani mobile del ciclismo italiano e ha cercato la prova di forza. Ha dominato la Freccia Vallona come Tafi aveva dominato la ParigiRoubaix, colpendo gli avversari da lontano per arrivare solo al traguardo posto sulla cima del muro di Huy. Un'autentica impresa, che non è sacrilego paragonare alle grandi fughe dei Merckx e degli Hinault. Un grosso rischio, si è preso sulle spalle il corridore toscano della Mapei, perchè nelle Ardenne il tempo era adatto ai lupi, non alle gazzelle in vena di galoppate solitarie. Vento, pioggia, poi neve mista ad acqua nelle ultime tre ore di corsa, temperatura di zero gradi alla partenza che saliva, bontà sua, a tre all'arrivo. Condizioni da ciclismo estremo, che potevano punire il temerario che avesse osato andare allo scoperto. Ma Bartoli ha avuto coraggio e gli dèi del ciclismo l'hanno premiato, proteggendolo fino in fondo. Ha sparato il primo attacco a 82 chilometri dal traguardo, quando si era appena esaurita la fuga iniziale di 13 battistrada. Saltavano addosso a Bartoli dopo pochi minuti, ma quando si rilassavano convinti di aver domato la preda, beffava tutti in contropiede. Questa volta erano attentissimi in due, a seguirlo. Il campione del mondo Oscar Camenzind che sta ritrovando la forma e l'olandese Maarten Den Bakker, che in teo¬ ria essendo un gregario di Boogerd, uno dei favoriti, avrebbe dovuto fare lo stopper, ma credeva nell'avventura e non negava collaborazione. Una fortuna per Bartoli aver trovato due coraggiosi come lui, perché è difficile pensare che avrebbe potuto resistere da solo così a lungo. Camenzind si toglieva di mezzo ingenuamente a 45 chilometri dall'arrivo, quando ingaggiava una dura lotta con la cerniere lampo della sua giacca a vcnlu che non voleva chiudersi e stilava il casco per liberarsi dell'in¬ dumento. Bartoli e Del Bakker si scambiavano due paroline e lo piantavano in asso. Poi la volata finale, senza storia. Una volata alla moviola, con i due rivali piantati sui pedali e quasi immobili, perché negli ultimi 800 metri la strada s'impennava con una pendenza del 20 per 100 Era il muro di Huy, roba da camosci. Michele guadagnava su Den Bakker centimetri al rallentatore, che alla fine della rampa, sul traguardo, erano decine di metri. Era la strepitosa vittoria alla Freccia Vallona. lg. ro.) DONNE RINI -1 Ordine d'arrivo: 1 Bartoli iMapei, Ita) km 200 in 4h52'46'. me dia •10.988 2. Den Bakker (Ola) .i 14"; 3. Aerts (Bel) a 3'06"; l Camenzind (Svi) a 313'; 5 Boogerd (Olala 3'34"; 6. Bolt.s (Ger)o 3'40"; 7. Velo (ltal a 3*42"; 8 Moorenhout (Ola) a 3'45"; 9. Voigt (Ceri a 3*48"; 10, Savoldclli (Ita) a 3'53", 12. Fai'esin Illa) a -102 ", lfi Sellilo (Ita) a 4'18", 17 Rebellin lltal a 4'42"; 10. Noè (Hai a 4'44" Freccia Vallona femminile (km 93): I. Kupfernagel (Ger) 2. Pulinskaite (Liti D 13"; 3: Pieters (Bell a 15"; 4. Luporini (Ita) a 17"; 5 Ho nanomi Utal a 17" Domenica: Liegi Bastogne-Liegi (Coppa del Mondo). «Dedico la vittoria a chi soffre per la vicenda del Kosovo» Michele Bartoli taglia in solitario il traguardo posto sul muro di Huy

Luoghi citati: Huy, Kosovo