Ronconi gioca con Savinio ma si perde in lunghezza di Masolino D'amico

Ronconi gioca con Savinio ma si perde in lunghezza L'«Alcesti di Samuele» allo Stabile romano avvince solo nella prima parte Ronconi gioca con Savinio ma si perde in lunghezza Masolino d'Amico ROMA L'addio di Luca Ronconi allo Stabili; romano non ha smentito la linea dei suoi ultimi spettacoli: testo inconsueto e poco teatrale.', esecuzione curatissima con un piacerò fanciullesco nell'invenzione di meccanismi, lunghezza spieiata. Veramente in questo caso le due: parti rispettivamente di 95' e 85' ridimensionano l'originale di Alberto Savinio, che recitato integralmente richiederebbe molto di più: ma come si sa fin dalla sciagurata prima e unica esecuzione milanesi! (1050), «Alcesli di Samuele» si può proporre solo dopo una drastica potatura, e lo stesso Ronconi lo aveva fatto durare recentemente e felicemente alla radio UH' in tutto. Privo di struttura, il lavoro si presenta comi! ima capricciosa chiacchierata intorno a un episodio che pirandollianamonte l'Autore ricostruisce, reimposta e in qualche modo risolve por noi sul palcoscenico. Egli rievoca un giorno del '42, quando duranti! la prova di un'opera lirica apprese chi: la moglie ebrea del rappresentante dell'editore tedesco, tale Goetz, li presente, si era suicidata per non fargli perdere il posto. Anche la mitica Alecsti si (ira uccisa per salvare il marito Admeto, rimuginando su questa riproposta moderna del mito, l'Autore immagina che come allora Ercole, ospite di Admeto, scese agli Inferi per recuperare la donna, oggi l'operazione analoga possa essere compiuta dal Presidente degli Stati Uniti. Pertanto dopo avere evocato Goerz, i suoi figli e i suoi genitori all'epoca del );i;sto della signora Goerz, fa venire il pur defunto Franklin Dolano Roosevelt, il quale sportivamente si incarica della bisogna. Grazie al magnifico lavoro dolio scenografo Marco Capita na, del costumista Carlo Diappi, doi datole di luci Sorgio Rossi, o bisogno dirlo, dello maestranze dell'Argentina, la prima parte della serata spesso avvinci! con li! illustrazioni di (pianto previ¬ sto da Savinio. L'altoparlante è un personaggio, Gianluca Guidoni trasformato in buffo megafono umano alla Depero. I genitori di Goerz commentano da due eccellenti quadri a grandezza naturale appesi in aria, donde sbucano solo con la testa; questi quadri si alzano e si abbassano, e talvolta addirittura si aprono e si richiudono (analogo trucco col ritratto di AlcestiTeresa Goerz). Roosevelt è un busto di se stesso montato su di un piedistallo mobile a rotelle, mosso da un silenzioso motore elettrico. Sempre nella prima parte, si ascoltano con curiosità li; autogratificanti digressioni dell'Autore, un Malaparte meno antipatico ma altrettanto generoso di slogan sull'arte, sul fascismo, ecc., messi lì per appai 1re più intelligente di tutti, e Franco Graziosi ha grazia, anche se esagera con le finte esitazioni del creatore di bon mots; Ronconi poi gli ha creato un doppio, Pierluigi Cicchetti che in smoking si affaccia a recitare le didascalie, illustrando dunque quello che già vediamo. L'ironia fa una vittima, il Goerz di Giovanni Grippa, ma funziona nel duetto della petulante Ilaria Occhini e del conciliante Massimo De Rossi, suoi genitori. Nella seconda parte però il gioco mostra la corda. Savinio si rincorre la coda, e benché Roosevelt sia un delizioso Corrado Pani, il contrasto col direttore spettrale del Kursal dei morti, appollaiato su di una gru mobile, ò arido: colpa del testo, non aiutato da Riccardo Bini, unico superstite della notoria dizione ronconiana con gli accenti sui punti sbagliati della frase. Sono 30' micidiali, che mettono la serata in ginocchio. Il punto d'arrivo, il ritorno di una Galatea Ranzi che tutto sommato non vuole tornare avendo scoperto che vita e morte si equivalgono, è conquistato faticosamente, con molte ripetizioni e senza aitre trovate. Raggiuntolo, l'Autore imposta ancora una serie di quattro o cinque ulteriori finali a scatola cinese, fino alla inevitabile conclusione liberatoria. Applausi stremati, repliche fino al 9 maggio. Nelle magnifiche scenografìe di Capuana spicca un delizioso Corrado Pa;ii-Roosevelt Una scena deH'«AIcesti di Samuele» in cartellone fino al 9 maggio

Luoghi citati: Argentina, Roma, Stati Uniti