Commercio, le Regioni in ritardo

Commercio, le Regioni in ritardo LA DEREGULATION DEI NEGOZI § uHmiMIMiHIIIIIIWIHIII Le amministrazioni locali avranno 60 giorni di tempo per varare leggi applicative Commercio, le Regioni in ritardo Ma Bersani è tranquillo: riforma nei tempi stabiliti ROMA Nessuna proroga, la riforma del commercio partirà, come previsto dalla tabella di marcia, sabato 24 aprile; il problema, però, è che molte Regioni non sono ancora pronte a rendere operative le nuove disposizioni. E allora? Il ministro Pierluigi Bersani non è preoccupato: «Le Regioni - spiega - hanno 60 giorni di tempo e nei due mesi successivi all'entrata in vigore della legge funzionerà un tavolo di consultazione permanente per risolvere ogni tipo di problema si presenti». Così, tra poco più di una settimana, alle norme già esecutive dall'anno scorso se ne aggiungerà una seconda ondata. Il 24 aprile '98 erano scattate le disposizioni per la riduzione delle tabelle merceologiche alle sole categorie alimentare e non alimentare, per l'ampliamento dei locali fino a 150 metri quadrati per i Comuni con meno di 10 mila abitanti e a 250 metri quadrati per tutti gli altri, per il trasferimento di sede di un esercizio previa semplice comunicazione. Ad un anno di distanza sarà la volta dell'eliminazione delle licenze, dell'apertura di esercizi di vicinato, spacci interni e altre forme speciali previa semplice comunicazione, del nuovo regime degli orari di apertura. Il fatto è che le Regioni sono indietro: nessuna, infatti, ha ancora adottato i provvedimenti già varati. Nella maggior parte dei casi si è ancora in attesa dell'approvazione della proposta di legge di adeguamento da parte dei Consigli regionali. Questo accade in Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto, Sardegna, Sicilia e Valle d'Aosta. In altri casi, come Calabria, Campania, Lazio, Province autonome di Bolzano e Trento, la bozza del provvedimento deve addirittura ancora essere definita. La Toscana, invece, ha adottato una legge (n. 9 del 3 marzo) che regola il commercio sulle aree pubbliche. Ma, dal ministero dell'Industria, un comunicato dice che nonostante i ritardi non dovrebbero nascere grossi intoppi all'operatività della riforma: «Rispetto alle disposizioni di competenza regionale non ancora attuate è previsto che il ministero richieda l'a¬ dempimento in un tempo non inferiore a 60 giorni e, solo scaduto tale termine, scatta il provvedimento sostitutivo». Poi c'è il «tavolo» a cui accennava Bersani: in questa sede, perdile mesi dall'entrata in vigore della legge, resterà aperto il confronto con gli enti locali, con incontri a cadenza di circa dieci giorni, in cui verranno affrontati tutti i problemi relativi alla gestione del nuovo assetto normativo. Infine una circolare ministeriale emanata alla fine del mese scorso da alle Regioni la possibilità di adottare «sul piano amministrativo, in via transitoria e in relazione a situazioni contingenti ed indifferibili, atti di programmazioni su aspetti di particolare rilevanza», come, ad esempio, quelli relativi alla tutela dei centri storici. [v. cor.] Il ministro dell'Industria Bersani

Persone citate: Bersani, Pierluigi Bersani