La moschea a Nazaret E' crisi Vaticano-lsraele di Marco Tosatti

La moschea a Nazaret E' crisi Vaticano-lsraele In forse la visita del Papa nel Duemila La moschea a Nazaret E' crisi Vaticano-lsraele Davanti alla basilica dell'Annunciazione Navarro: Gerusalemme riporti l'ordine Marco Tosatti crnÀ"mlwTÌMNtT «Una provocazione»: il Vaticano non usa mezzi termini per definire l'ipotesi di costruzione di una moschea a Nazaret, proprio davanti alla Basilica dell'Annunciazione. E la richiesta di un gruppo di fondamentabsti, che hanno occupato il terreno, sta innescando una crisi diplomatica fra il Vaticano e il governo di Gerusalemme, che i cristiani giudicano stranamente morbido nel suo approccio alla questione, e potrebbe mettere in forse la visita di Giovanni Paolo II in Terrasanta, molto desiderata in Israele, ma non ancora confermata dalla Santa Sede. L'oggetto di tanta passione sono circa 1800 metri quadrati proprio davanti alla basilica sorta nel luogo in cui la tradizione vuole che Maria abbia ricevuto la visita dell'Angelo. Doveva essere trasformato in un parcheggio per autobus, in vista del Giubileo. In un punto del terreno sorge però un'antica tomba che si crede ospiti le spoglie mortali di un discendente di Saladino. I fondamentalisti islamici affermano che il terreno appartiene a un «waqf», un lascito testamentario benefico, e vogliono erigervi una moschea. Che dovrebbe essere più alta della basilica, come esige l'orgoglio islamico. A Pasqua ci sono stati scontri fra cristiani e musulmani. Il sindaco arabo-cristiano ha affermato di aver ricevuto minacce di morte: «La situazione a Nazaret si è fatta pericolosa ha detto a Radio Gerusalemme - e ho dovuto prendere le mie precauzioni per evitare di essere vittima del gesto di qualche irresponsabile che cerchi di fa- Dopo l'adel proPasquastati stra cre mus nnuncio getto a ci sono ontri stiani lmani re provocazioni». Gli scontri con feriti, distruzione di auto e sprangate si sono ripetuti. E in segno di protesta le chiese cristiane di Nazaret sono rimaste chiuse due giorni. Ieri è intervenuto il Vaticano. «Giorni fa - ha dichiarato Joaquin Navarro - i patriarchi di Gerusalemme, la Custodia dei frati minori e i capi delle comunità cristiane di Terrasanta avevano diramato un comunicato nel quale manifestavano la loro preoccupazione per i fatti di violenza creatisi a Nazaret in seguito all'anuncio della costruzione di una moschea. In tale comunicato le autorità religiose cristiane sollecitavano anche il governo israeliano ad assumersi la propria responsabilità e a prendere delle misure adeguate a riportare l'ordine e la sicurezza ed a preservare il carattere sacro della città dell'Annunciazione». «La proposta di costruire una moschea nel piazzale antistante la basilica dell'Annunciazione a Nazaret è stata avanzata da persone non del luogo e rappresenta, secondo molti osservatori, una provocazione». Navarro ha anche reso noto che ieri il Nunzio apostolico in Israele, mons. Pietro Sambi, si era «fatto interprete delle preoccupazioni della Santa Sede». Il portavoce ha smentito che il Papa abbia scritto una lettera alle autorità israeliane. Il direttore generale del Ministero dei Culti, Avi Blaustein, ha detto di aver ricevuto un messaggio in questo senso stamane da mons. Sambi. «Mi risulta che il Vaticano ha annunciato che i capi delle chiese cristiane chiuderanno le loro chiese se lo Stato di Israele autorizzerà la costruzione della moschea nel sito». Dopo l'annuncio del progetto a Pasqua ci sono stati scontri tra cristiani e musulmani

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Joaquin Navarro, Navarro, Pietro Sambi, Saladino, Sambi

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele