Un italiano in ostaggio sull'«aereo fantasma» di Gabriele Beccaria

Un italiano in ostaggio sull'«aereo fantasma» Colombia, sequestrato con altre 45 persone Un italiano in ostaggio sull'«aereo fantasma» E' un volontario di Mestre: lavorava alla costruzione di un centro per orfani Gabriele Beccaria I pneumatici sono squarciati dalla manovra pazza, di quelle che riescono solo nei tecluiothiller, il resto è intatto contro ogni logica. Il Fokker 50 dcll'Avianca è un fantasma naufragato nella giungla, dell'equipaggio non c'è traccia. Svaniti un volontario italiano, una suora ecuadoriana, un uomo d'affari di Chicago e 43 colombiani, tra cui un bebé di tre mesi, un'ottantacinquenne, un sindaco e un membro del Parlamento. Non era mai successo nella storia dell'aviazione, titolano stupefatti i giornali di Bogotà: un aereo viene dirottato, fatto atterrare su una pista in disuso e svuotato in pochi minuti degli occupanti. Scrivo «El Tiempo»: «Questa è la prima pesca miracolosa nei cieb». Kxploit creativo di un Paese ostaggio di narcos, gucrrigberi e squadroni della morte. Finora la «pesca miracolosa» ere una surreale specialità da strade isolate, con reti tese d'improvviso per intrappolare le auto di passaggio c sequestrarle. Un'idea germogliata in un altro angolo di giungla, a Monterredondo, che da allora si è conquistata una sinistra celebrità. Con questa tecnica i ribelli del Fare (lo Forze annate rivoluzionarie della Colombia) e dell'Eln (l'Esercito di liberazione nazionale) terrorizzano la popolazione e continuano a umiliare d governo. Inevitabile, quindi, che siano i sospettati per il clamoroso rapimento di massa. Stavolta la grande rote si c divorata il volo 9463 da Bucaramanga a Bogotà: avrebbe dovuto durare un'ora e cinque, sullo Stato di Bolivar, zona-santuario dei ribolli. Adesso ò pattugliata da cinque battaglioni dell'esercito, studiata da centinaia di poliziotti, spiata da sette elicotteri ed è al centro dell'attenzione di tutta la Colombia, che non si rassegna all'idea. Dove sono finiti quei 46? Se lo chiede a Mestre anche la famiglia di Giovanni Ferrazzi, un settantaseienne che lavorava alla realizzazione di un centro d'accoglienza per orfani. Racconta la polizia che la prima comunicazione risale al decollo, alle 10,34 dell'altro ieri. Tutto normale, dichiara il pilota alla torre di controllo. Collegamento successivo - annuncia - al punto «Sebas», di lì a otto minuti. Attesa vana, finché alle 10,47, dopo l'ultimo tentativo da Bucaramanga, viene dichiarata l'emergenza. E' cominciata la saga dell'aereo fantasma. Sui radar è il buio. 11 transponder del Fokker è stato disattivato. Si pensa a un incidente, ma il sospetto non fa in tempo a prendere corpo che un quarto d'ora dopo l'agente dell'Antinarcotici Rafael Huniberto Melo, concitato, avvisa l'aeroporto: ha appena visto la sagoma rossa del velivolo e non sembra proprio che sia precipitato. Sta sorvolando Los Sabalos, a una ventina di chilometri del paese di Simitì, per verificare le coordinate di un laboratorio di coca destinato a essere distratto. Lì non dovrebbe esserci più nessuno, la pista è stata minata tre volte e i narcos del cartello di Medellin sono stati costretti a emigrare di qualche chilometro c a costruirne un'altra. Sopravvivono in bella vista solo i sognali che servivano per smaltire il traffico, due cerchi bianchi e una x. E invece, li in mezzo, c'è il Fokker e Melo fa in tempo a distinguere un commando in tuta mimetica che scorta un gruppetto verso alcune imbarcazioni. L'aereo fantasma è stato dirottato nel nulla, in una foresta inondata dalla piena del rio Magdalcna e punteggiata da paesi fantasma, svuotati dall'offensiva del Fare e dall'Eln. I* due organizzazioni della guerriglia di sinistra protendono dal presidente Andres Pastrana la smilitarizzazione di quel fradicio nulla, a cominciare da Simitì, altrimenti - ripetono da tempo - niente trattative di pace. Uno spiraglio si era aperto a gennaio, ma si era subito richiuso. La «pesca miracolosa» dell'altro ieri potrebbe essere l'arnia per convincere il governo a piegarsi e a replicare le concessioni già fatte nel Sud, dove si è deciso l'allontanamento di soldati e squadroni della morte da un'area di 42 mila chilometri quadrati. Ora a Bogotà aspettano una rivendicazione e una richiesta di riscatto. Unico segno trovato ieri sera, otto canotti con cui si sono fatti sparire con spietata efficienza i 46 del Fokker fantasma. Si è anche sparsa la voce che sarebbero stati liberati bambini e anziani, una decina in tutto, fra i quali Ferrazzi. La notizia per ora non è stata confermata e i familiari del volontario italiano non limino ricevuto nessuna comunicazione.

Persone citate: Andres Pastrana, Bolivar, Ferrazzi, Giovanni Ferrazzi, Medellin, Melo

Luoghi citati: Bogotà, Chicago, Colombia