Clinton reo di oltraggio alla Corte

Clinton reo di oltraggio alla Corte Pagherà una multa Clinton reo di oltraggio alla Corte WASHINGTON Il Presidente Clinton sarà multato per aver «oltraggiato la corte» federale di Little Rock quando negò sotto giuramento di aver avuto rapporti sessuali con Monica Lewinsky. E' la prima volta che un presidente in carica viene condannato per «oltraggio alla corte» un reato tipico della giurisprudenza anglosassone, che in questo caso equivale alla falsa testimonianza. «La corte non prova alcun piacere nel condannare il Presidente di questa nazione per oltraggio», ha detto il giudice Susan Webber Wright. «Ma i verbali indicano con chiarezza che il Presidente diede risposte false, fuorviami ed evasive con l'obiettivo di ostacolare la giustizia». Il 17 gennaio 1998 venne interrogato sul caso Paula Jones nell'ufficio dei suoi legali a due passi dalla Casa Bianca. Alla fine dell'interrogatorio gli avvocati della Jones chiesero a sorpresa al Presidente se conosceva una ragazza di nome Monica Lewinsky e se aveva avuto rapporti sessuali con lei. Il Presidente, dopo aver a lungo tergiversato, rispose di no. Più tardi Clinton spiegò che la definizione di «relazioni sessuali» che gli era stata data dai legali della Jones gli aveva permesso di aggirare l'ostacolo formulando una risposta certamente evasiva e fuorviante ma «corretta» da un punto di vista legale. Ma in un durissimo rapporto di 32 pagine il giudice Wright ha gettato alle ortiche le argomentazioni del Presidente. Nel testimoniare il falso, ha aggiunto, non ha soltanto sovvertito la legge ma ha violato il diritto di Paula Jones ad un processo equo. Clinton dovrà contribuire «in maniera ragionevole» alla coperture delle spese legali della Jones. Gli avvocati della Jones hanno 20 giorni di tempo per presentare il conto. Nel frattempo il giudice Wright ha ordinato che Clinton rimborsi 1202 dollari: il costo della sua trasferta da Little Rock a Washington per presiedere alla deposizione del Presidente quella fredda giornata di gennaio del 1998. La condanna del giudice viene appena due mesi dopo l'assoluzione di Clinton da parte del Senato. [a. d. r.|

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