Insorge la sinistra Verde di Emanuele Novazio
Insorge la sinistra Verde Insorge la sinistra Verde Bonn, accuse a Rambouillet «Un diktat negli allegati» Emanuele Novazio corrispondente da BONN Il trattato di Rambouillet e un diktat dell'Occidente? I Paesi Nato volevano imporre, a Milosevic l'occupazione dell'intera Jugoslavia da parte delle truppe dell'Alleanza, assegnando loro assoluta libertà di movimento e di armamento? La polemica infuria, all'interno dei partiti tedeschi di governo e soprattutto dei Verdi, dopo la pubblicazione su alcuni giornali di un'appendice, del trattato, sottoscritto soltanto dalla parte albanese. L'ala sinistra degli ecologisti, in particolare, accusa .-il ministro degli Esteri Fischer, anche lui un verde, di aver nascosto le parti più scabrose del testo: «Se le avessimo conosciute non avremmo mai approvato gli attacchi arci della Nato», denuncia Angelika Beer, responsabile per i problemi della difesa nel partito ecologista. Un portatove del governo replica secco: «Il Parlamento era informato di tutto». Ribattono da sinistra i verdi: «Come avrebbe potuto, Milosevic, firmare un trattato che prevedeva la rinuncia alla sovranità del suo Paese?». In apparenza, l'accusa sembra fondata. Nell'articolo 8 dell'Allegato B è scritto: «Il personale Nato può muoversi liberamente e senza limitazioni di accesso con i propri automezzi, le proprie navi, i propri aerei e i propri armamenti sull'intero territorio jugoslavo, compreso lo spazio aereo e le acque territoriali». La Nato chiede inoltre «immunità in ogni procedimento civile, amministrativo e penale» (articolo 6a), e l'utilizzo gratuito di porti e aeroporti jugoslavi (articolo 10). E' davvero così? Intervistato dalla «Sueddeutsche Zeitung», uno dei negoziatori occidentali di Rambouillet, l'austriaco Wolfgang Petrisch, conferma l'autenticità del testo. Ma respinge le accuse di diktat sollevate dalla sinistra tedesca: «Quanto nell'appendice si scrive sulla libertà di movimento delle truppe Nato era soltanto una proposta, e nelle proposte si scrive tutto quel che si vuole», sostiene Petrisch. «Dal momento che gli jugoslavi si sono sempre rifiutati di-pariare dell'argomento, l'appendice è rimasta così com'era stata scritta, invariata». Si sarebbe potuto modificare il testo dell'Allegato B, dunque, se i serbi avessero accettato di trattare anche sugli aspetti militari? Petrisch non ha dubbi: «Assolutamente. Avremmo avuto molta flessibilità, in proposito. Capivamo benissimo che per uno Stato sovrano è piuttosto difficile accettare condizioni del genere». Si chiedeva il massimo sapendo di non poterlo ottenere, è la spiegazione del negoziatore austriaco di Rambouillet. Conferma un portavoce del ministro Fischer: «L'Allegato B non è stato oggetto di negoziato a causa dell'atteggiamento ricusatorio della parte serba». L'appendice al trattato, si insiste al ministero degli Esteri, «non ha il valore di un vincolo giuridico», dal momento che la controparte potrebbe essere soltanto il governo di Belgrado. Secondo Bonn, anzi, quanto precisato nell'appendice B resta la base di partenza di un potenziale negoziato con il governo di Belgrado, nonostante il trattato di Rambouillet sia stato firmato dagli albanesi del Kosovo.
Persone citate: Angelika Beer, Fischer, Milosevic, Petrisch, Wolfgang Petrisch
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