Il listino premia le Telecom Agnelli sorpreso dal rinvio di Zeni

Il listino premia le Telecom Agnelli sorpreso dal rinvio Il listino premia le Telecom Agnelli sorpreso dal rinvio Armando Zeni MILANO C'è lo stupore di Giovanni Agnelli che a domanda su Telecom risponde: «Non so come finirà, credevo che l'assemblea al Lingotto durasse 10 o 12 ore e invece è durata 20 minuti, non me l'aspettavo: anche questa e uno l'orma di mercato». È c'è la neutralità di Giorgio Fossa che rifiuta di schierarsi da una parte o dall'altra, con l'Olivetti di Roberto Colaninno o con la Telecom di Franco Bernabò («Sono entrambi associati in Coni industria»!, ma prevede «una battaglia ancora lunga». Inevitabile, nel giorno dell'assemblila della Consob celebrata di nuovo a Milano, nel salone dell'Assolomburda («Per segnalare - come spiega il presidente Luigi Spaventa - l'attenzione della commissione verso il mondo dell'impresa»), inevitabile che proprio a Milano tenga banco l'affaire Telecom, le possibili mosse di Bernabò dopo il mancato quorum di sabato, l'intervento di un cavaliere bianco, la British o la Deutsche Telekom: chissà, eppoi le contromosse di Colaniimo che ostenta un distacco anglosassone («Abbiamo vinto? Ma per carità, stiamo lavorando... British? Non so nulla») ma ha un motivo in più per essere ottimista sull'esito della sua Opa. Tutti a parlare di Telecom, nel «parterre des rois» dell'Assolombarda, Cesare Romiti e Agnelli, Marco Tronchetti Provera e Alessandro Profumo, Luigi Lucchini e Lucio Rondelli, Fossa e Benito Benedilli. Qualcuno quel che pensa lo dice, por esempio Romiti che non crede che «abbiano sbagliato il Tesoro e la Banca d'Italia ad astenersi in assemblea», qualcuno, come Carlo Azeglio Ciampi, preferisce tenerlo per sé. Ma intanto, il responso più atteso è quello doi mercati con una Borsa che fin dai primi minuti di contrattazione non sombra aver dubbi: premia i titoli Telecom ( + 5,53%) e Olivetti (+0,17%), boccia (-5,63%) le Tini. Sia chiaro, basta un breve sondaggio per accertarsi che il mercato aspetta di capire meglio che cosa succederà di Telecom dopo lo stop di sabato. Sotto sotto, è ovvio, il sogno proibito di Piazza Affari è un rilancio alla grande dell'Opa con l'intervento di un «cavaliere bianco» che da che Borsa è Borsa infiamma sempre i cuori degli operatori, Ma intanto, tra attese e realtà, l'andamento dei titoli e la chiusura finale esprimono con sintesi chiara il giudizio sul momento: Piazza Affari considera chiuso il capitolo fusione (con Opa) di Tini in Telecom - ecco spiegato lo scivolone doi titoli 'firn - ma tuttora aporta la partita su Telecom. Certo, riconoscono in Borsa, l'Olivetti ha segnato un punto visto che, evitate le pillole avvelenate di Bernabò in assemblea, il via dell'Opa potrebbe essere questione di una, al massimo due settimane, il tempo necessario cioè por presentare il prospetto, ottenere il via libera della Consob e le conseguenti autorizzazioni: non a caso, ieri, il prezzo di Telecom in Borea si è portato a 9,88 euro, più vicino al prezzo dell'Opa. «La strada ò ancora lunga», frenano gli uomini dell'Olivetti decisi a non abbandonare la strategia del basso profilo che, a giudicare dai risultati, sembra aver pagato persino nei momenti di maggior difficoltà. E' inutile sperare in chissà quali evviva entusiastici di Colaninno, che dall'Assolombarda ha preferito andarsene in tutta frotta (insieme agli inseparabili Sergio Erede e Roberto Maglioni) lanciando un solo messaggio: «I risultati dell'assemblea Telecom sono sotto gli occhi di tutti, credo che il mercato sappia scegliere e decidere in maniera autonoma».

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