Lady Aids Chiesta l'assoluzione
Lady Aids Chiesta l'assoluzione Ravenna, il pm Lady Aids Chiesta l'assoluzione Fabrizio Rappini RAVENNA i L'istruttoria dibattimentale : non consente di provare la col- ; pevolezza di Giuseppina, riha- j tezzata «lady aids». La conclusione è scontata. Il pubblico ministero Iacoviello ha chiesto j l'assoluzione della prostituta ; di 49 anni, accusata di tentate ! lesioni gravissimi- da contagio, j Giuseppina, originaria di Cre- | mona, ma da anni abitanti; a Ravenna, secondo le accuse avrebbe avuto rapporti ses- ' suali non protetti con un numero elevato di clienti. Per gli , investigatori potrebbero essere cinquemila, Tutto questo nonostante fosse consapevole , di essere sieropositiva. La vicenda della prostituta del tribunale (era conosciuta in questo modo perché aspettava i clienti davanti al Palaz- ; zo di giustizia di Ravenna), venne alla luce nel febbraio ; '98 Per gli inquirenti, spinta ; dal convivente Fernando Po- : guani, 5d anni (per lui il pm ha chiesto quattro anni di reclusione per sfruttamento della prostituzione) e incurante di essere affetta dal virus Hiv. j non solo si prostituiva senza le necessarie precauzioni, ma faceva proprio del fatto di non usare il preservativo un suo punto di forza contro la con- i correnza delle giovani lucciole 1 provenienti dall'Est Avrebbe messo a rischio di contagio Hiv migliaia di perso- I ne, provenienti da Ravenna, ; Torino, Milano, Forlì, Cesena, Rimini, Ferrara, Argenta, Pesaro, Verona, Cremona, Man| lova, Brescia, Bergamo Dal settembre '96, quando Giuseppina era stata trovata : positiva, aveva continuato a ; ricevere in inedia dagli otto ai dieci clienti al giorno. Una ci fra che aveva indotto il procu| ratore di Ravenna, Vicini, a i rendere di dominio pubblico la vicenda. Nel mezzo della temi pesta giudiziaria la donna fu accolta in una comunità di don Benzi, dove vive attualmente. La mancanza di parti lese (nessun cliente ha presentato denuncia) ha indotto il pni a chiedere al tribunale una perizia che approfondisca a livello statistico il dato fornito dalla letteratura medica: in caso di rapporti non protetti con una persona sieropositiva, il rischio di contrarre il virus sarebbe di un contagio su cinquemila contatti. Ma il tribunale non ha ammesso la perizia. Il processo è il primo nel suo genere, ed è destinato a fare giurisprudenza e a sollevare dibattiti. Già le difese, nel corso di una delle ultime udienze, erano arrivate in aula con tesi a sorpresa. Per esempio il virus Hiv. da solo, non provoca l'Aids, deve essere accompagnato da un al tro fattore Una teoria nata dai dubbi degli scienziati, portata in aula dal difensore della donna. Le udienze riprenderanno il 3 maggio con la replica del pm ai difensori, quindi con la camera di consiglio.
Persone citate: Fabrizio Rappini, Iacoviello
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