«La vita di un bimbo appesa a 18 milioni»

«La vita di un bimbo appesa a 18 milioni» Campagna della San Vincenzo: i suoi genitori sono troppo poveri, non potranno mai venire in Italia «La vita di un bimbo appesa a 18 milioni» Appello per un piccolo romeno con una malformazione al cuore ROMA L'Italia potrebbe salvare un bimbo romeno di quattro anni vittima di una grave malformazione al cuore e la Società di San Vincenzo de' Paoli annuncia l'apertura di una campagna di solidarietà per la raccolta di fondi che possano finanziare i costi di un'operazione chirurgica. Rasvan Flaviu Oros è nato il 26 giugno 1995 a Chiesd, in Transilvania, dove vive con i genitori. La sua vita è appesa a un filo e soltanto un intervento chirurgico potrebbe restituirgli la speranza di sopravvivere e condurre un'esistenza normale. Ma i genitori del bimbo non sono in condizioni economiche tali da poter affrontare un viaggio in Italia né i costi di una operazione chirurgica. Il padre, Stefano Oros, è un operaio, e la madre, Voichita, è una casalinga. Informato del caso e dell'urgenza, il professor Carlo Marcelletti, uno dei più noti cardiochirurghi italiani, si è offerto di effettuare, anzi di tentare, l'intervento gratuitamente presso l'Hesperia Hospital di Modena. Si parla di tentare l'intervento perché il cuore del bimbo ha una sola cavità centrale e stenta a pompare sangue. Come ha affermato il professore Marcelletti - si tratta di un caso «al limite delle possibilità di intervento, ma si può tentare di risolverlo con una tempestiva operazione». Lo stesso personale paramedico intende prendere parte all'iniziativa di solidarietà e ha deciso che, nel caso in cui, il bimbo riuscisse ad arrivare in Italia, non chiederebbe nulla per le proprie prestazioni. I costi dell'intervento e del personale dell'ospedale non sono gli unici che gli Oros dovrebbero sostenere. Vi sono ancora le spese di viaggio e di degenza, nonché il costo dei materiali dell'ospedale da pagare. In totale si tratterebbe di circa diciotto milioni. A rendere anche più difficile la situazione è una richiesta avanzata dall'ambasciata italiana a Bucarest che ha subordinato la concessione del visto d'ingresso in Italia a una verifica delle necessarie disponibilità economiche da parte della famiglia. Di fronte alla mole di ostacoli da superare e alla necessità di intervenire al più presto possibile, è scattato l'appello della zia materna del bimbo, Monica Florica Trif, ex studentessa di psicologia, che vive in Italia dove ha trovato lavoro ad Allumiere come collaboratrice domestica. Il marito, Fiorin Sorin Trif, 25 anni, diplomato, lavora anch'egli in Italia, a Roma, come manovale edile. «Sono grata all'Italia per la generosa ospitalità ha affermato la ragazza - ma ora chiedo aiuti perché mio nipote possa vivere». L'appello della donna ha trova¬ to larga eco ed è stato immediatamente raccolto dalla Società di San Vincenzo de' Paoli. Diciotto milioni non sono in fondo una somma impossibili- da mettere insieme. Nicola Di Stefani), presidente del Consiglio Centrale della Società, ha annunciato l'apertura di una campagna di solidarietà per la raccolta di fondi che serviranno a sostenere l'intervento al cuore del piccolo Rasvan Flaviu. «Occorre che le istituzioni facciano la loro parte - ha spiegato Di Stefano - per poter salvare la vita al piccolo bimbo rumeno. Episodi come questi devono trovare in una società responsabile come la nostra il massimo impegno di solidarietà». Il professore Carlo Marcelletti (nella foto) si è offerto di fare gratuitamente l'operazione all'Hespena Hospital di Modena

Persone citate: Carlo Marcelletti, Di Stefano, Fiorin Sorin Trif, Marcelletti, Monica Florica Trif, Paoli, Stefano Oros