I giudici scagionano Cresci

I giudici scagionano Cresci Opera di Roma I giudici scagionano Cresci ROMA La decima sezione del tribunale di Roma, presieduta da Maio Lucio D'Andria, ha assolto con la formula piena su richiesta del pm Vincenzo Roselli, Giampaolo Cresci imputato di tre episodi di abuso d'ufficio nella gestione del Teatro dell'Opera, di cui è stato sovrintendente dal 1991 al 1994. Con le tre assoluzioni si chiude un procedimento avviato nel '94 che portò alle dimissioni del sovrintendente al quale si contestava di avere ampliato l'attività artistica dell'ente senza ottemperare alle procedure previste per gli enti lirici. La difesa dell'ex sovrintendente, sostenuta dall'avvocato Bruno Assumma, ha dimostrato che il sovrintendente agì nell'interesse dell'ente lirico, che alcune procedure burocratiche non furono ottemperate e che il consiglio di amministrazione per ben due volte andò in crisi. Cresci, ha precisato l'avvocato Assumma, tenne comunque informati delle attività i consiglieri di amministazione e i commissari straordinari dell'Ente. Inizialmente i capi di imputazione - sempre per abuso di atti di ufficio - erano i 5, la gran parte dei quali archiviata nel corso dell'istruttoria. I tre restanti episodi si riferivano alla manifestazione organizzata in occasione della visita del presidente Menen e alla scrittura del maestro Balasc, direttore del coro. [Ansa]

Persone citate: Assumma, Bruno Assumma, Giampaolo Cresci, Maio Lucio D'andria, Vincenzo Roselli

Luoghi citati: Roma