Una serba nel cuore Nato di Francesco Manacorda

Una serba nel cuore Nato Una serba nel cuore Nato Christine, giornalista-star a Bruxelles Francesco Manacorda corrispondente da BRUXELLES Per i portavoce della Nato è la «signora Savage», una bomba ideologica da maneggiare con estrema precauzione. Per i colleglli della stampa e della tv di mezzo mondo, assetati di storie nella Storia, ò il nemico dal vollo umano che ti siede proprio accanto. Per lei, Christine Savage, giornalista da Belgrado, la sua stessa esistenza in questi giorni è un meubo da cui non sa come sfuggire. Ha un bel viso tondo che adesso è una maschera scavata dalla tensione, Christine. Sempre vestita di scuro come a sottolineare un lutto ormai perenne, ascolta ogni giorno in mezzo agli altri giornalisti i bollettini di guerra dell'Alleanza, resoconti dei bombardamenti «chirurgici» su Belgrado, forse l'annuncio di qualche «danno collaterale» involontariamente inflitto al suo popolo. A Bruxelles da quattro anni come corrispondente del quotidiano fi- logovemalivo «Novosti», la guerra che si combalte contro il suo Paese le ha dato il dubbio privilegio di poter fare cronaca dall'altra parte della barricata e l'occhio della Cnn l'ha resa suo malgrado una celebrità. «Niente telecamere, nienti' fotografie», chiede adesso lei, che ha paura di tutto - degli albanesi di sicuro, o forse anche di chi la dirigo in patria - ma ormai c'è poco da fare: Christine, la ragazza serba nel cuore della Nato, è cUventata una star sul palcoscenico di Bmxelles. Durante i briefing asettici, dove si parla della sorte di duecentomila rifugiati o dei bombardamenti, le suo domande - la sua voce che sposso fatica a nascondere l'emozione - costringono tutti i colleghi a chiedersi la stessa cosa: come ini sentirei se la Nato stesse bombardando la mia città, se sotto i missili ci fossero i miei amici? E lei che chiede ai portavoce dolla Nato se non pensano che «i serbi siano ormai dei rifugiati nel loro Paese, dei veri bersagli visto che non possono muoversi». E' lei elio si informa se la Nato pensa di rimborsare i danni procurati agli edifici civili, E' lei che ricevo risposte collosissime che contengono inevitabilmente la frase: «Questa non e una guerra contro il popolo sorbo». Che cosa provi di fronte a queste risposto, Christine non lo dice Preferisco raccontarti in un ottimo inglese o in un ottimo francese che «qui mi trattano conio tutti gli altn». I colleghi sono gentili anche se qualche giorno fa un giornalista kosovaro le ha urlato contro tutta la sua rabbia contro dopo aver saputo la notizia - che poi si è rivelata falsa - della morte di Balon Huxhiu, direttore del quotidiano di Pristina «Kolve ditoro». Gentili anche se non la vedi mai al bar, ma la trevi sempre al suo banchetto della sala stampa, con la Cnn a fare da colonnii sonora e l'unico altro collega serbo al posto vicino. E il suo lavoro qui a Bruxelles, cosa ne pensa di quello che ascolta ogni giorno? «E' propaganda, solo propaganda», ti dice con vm sorriso amaro.

Persone citate: Christine Savage, Savage

Luoghi citati: Belgrado, Bruxelles