Articoli oscuri?

Articoli oscuri? SE IL PUBBLICO NON CAPISCE Articoli oscuri? Ho 1C> anni e voglio protestare per la mania dei giornalisti di ricorrere nella maggior parte degli articoli a parole troppo difpci li e troppo tecniche. Insomma, quali sono i lettori dei quotidiani, e quanti sono in grado di capire discorsi complicati? In tanti non capiscono, specialmen te i giovani. Purtroppo, non tutti hanno la possibilità di avere una buona istruzione, però ciò non vuol dire che costoro non abbia no il diritto di riuscire a capire ceni discorsi. Si potrebbe fare qualcosa contro coloro che scrivo no in maniera incomprensibile e difficile? 1 direttori potrebbero stabilire delle regole? A. De Benedictis - Bari Il giornale che non si fa capire dal pubblico più largo possibile fa del male a se stesso. Meno lettori, meno prestigio, meno pubblicità, meno ricavi, meno stipendio per i redattori. La regola della chiarezza è dunque semplice, ben presente nella testa dei direttori e dei giornalisti. In tutti? Onesto il punto. La scrittura dei testi e dei titoli, come la selezione delle notizie e la preparazione delle pagine è l'essenza dell'attività dei giornalisti e il risultato è li, sotto gli occhi dei lettori che giudicano il loro lavoro Ovvio che ogni prodotto sia diverso dall'altro: più o meno chiaro, bello, interessante. Quanto al linguaggio giudicato troppo tecnico, vorrei esprimere, però, una mia convinzione. C'è anche chi tende a nascondersi dietro l'alibi della difficoltà oggettiva a comprendere fatti, meccanismi, strumenti e non compie il dovuto sforzo di approfondimento. In molti campi (come il risparmio, le assicurazioni, le tasse, il funzionamento delle leggi, per stare sul terreno di Tuttosoldi, ma il discorso vale per l'arte, la letteratura, le scoperte scientifiche, la tecnologia, la politica, le scienze sociali eccetera eccetera) non è possibile arrivare a capire tutto usando le 1000 parole della lingua italiana che si imparano alle elementari e che consentono a chiunque di andare a passeggiare in un parco o a fare un bagno nel mare. Ci vuole uno sforzo specifico, è vero, ma se si tratta di giovani studenti il traguardo è sicuramente alla portata. Forse che per capire una telecronaca di calcio 0 per uscire a testa alta da un dialogo con un disk-jokey non si deve aver arricchito il proprio vocabolario con i termini dei relativi gerghi? Mi sorge, insomma, il dubbio che si tenda a relegaro nell'angolo buio di una generica incomprensione lutto quanta non si capisce per mancanza di strumenti culturali adeguati, prima ancora che per difetto di una chiara esposizione (la più semplice possibile, e auspicabile) da parte del giornalista. Diceva Einstein: «Bisogna rendere ogni cosa semplice quanto è possibile, ma non di più» In conclusione: accetto, anche a nome della categoria, l'invito a scrivere in maniera sempre più semplice. In cambio, ragazzi, voi pero vi impegnate a scoprire il gusto non facile ma intenso che dà lo sforzo di studiare, di leggere, di approfondire. Di capire, insomma. FURTI IN BANCA Sono una ragazza di 14 anni e ho una domanda forse un po' insolita. Nella zona dove abito si sono verificate più volte delle rapine in alcune banche. In que sfi casi come vengono risarciti i clienti che vi avevano depositato il denaro? Grazie a un'assicurazione? E se i soldi sono restituiti, ciò avviene in tutto o in parte? Genny Manieri I depositanti dormono sonni tranquilli; la banca si fa carico, comunque (ottenga o meno il pieno risarcimento dalla compagnia presso la quale è assicurata), degli impegni che ha verso correntisti o investitori. A PAGINA 7 LA GUIDA AL QUADRO «E»

Persone citate: De Benedictis, Einstein