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Iternet News IL politecnico di Torino ha il suo museo. Virtuale naturalmente, che si può raggiungrete all'indirizzo http://www.museovirtuale.polito.it/. Perche un museo virtuale e non uno in «carne e ossa», magari all'interno del Politecnico stesso? La risposta è del professor Vittorio Marchis, coordinatore del progetto. «Questa proposta - dice il docente - non vuole soltanto sopperiti! alla temporanea mancanza di spazi espositivi, ma è soprattutto un racconto, un «viaggio», comi! vuole lo stile multimediale, in cui si è inlessuto intorno a questa realtà torinese: non è la storia di una singola città, ma piuttosto una delle mille facce della nostra complessa società globale». La visita al museo virtuale parte dall'origine del nome: Politecnico (dal greco «molte tecniche»). Un nome relativamente giovane, apprendiamo, comparso perla prima volta in Francia nel 179-1 per indicare una scuola tecnica militare. Il passo successivo è dedicalo alla storia del Politecnico di Torino che prende il via. continuiamo ad apprendere, nel 1757 grazie all'opera di Angelo Saluzzo di Monesiglio, Luigi Lagrange e Gianfranco Cigna La visita prosegue passando per luoghi e ricordi storici, come il castello del Valentino, prima sede del Politecnico torinese. Realizzato in collaborazione con la Mixad, il sito del Museo Virtuale del Politecnico è molto curato, ma piuttosto statico, un po' troppo rigido per coinvolgere veramente il visitatore Qualche immagine in più non avrebbe guastato. [s. r.) totu " lnrete.lt

Persone citate: Angelo Saluzzo, Gianfranco Cigna, Luigi Lagrange, Vittorio Marchis

Luoghi citati: Francia, Monesiglio, Torino