IL CAMMINO DI FORTUNATO di Sergio Trombetta
IL CAMMINO DI FORTUNATO IL CAMMINO DI FORTUNATO E' di difficile classificazione «Amore, romanzi, altre scoperte» (Einaudi), che l'autore Mario Fortunato presenterà mercoledì 14 alla Fondazione Sandro Penna (in via Santa Chiara 1) con Elena De Angeli, Gianni Riotta e Gianni Farinetti; e nel pomeriggio alle 18 firmerà copie al pubblico presso la libreria Luxemburg in via Cesare Battisti 7. Antologia del cuore, autobiografia, romanzo di formazione gay? E' il racconto di un giovane meridionale che alla fine degli Anni 70 della liberazione sessuale, del terrorismo e delle droghe prende coscienza di sè, della propria omosessualità. E, soprattutto, è il percorso verso l'accettazione di sè. E il racconto di questo cammino è intervallato da ampi squarci tratti dai libri del cuore, da quei romanzi e racconti, non per forza esclusivamente gay, che hanno alimentalo la fame di letteratura di Fortunato sin dalla più giovane età. E si va da Marcel Proust a Pier Vittorio Tondelli. Passando attraverso Andre Gide, Thomas Mann, Roland Barthes, Virginia Woolf e molti altri. Manca Pasolini. E i recensori paludati si sono molto scandalizzati. Ma come un antologia della letteratura omosessuale di questo secolo e non c'è San Pierpaolo Martire? E se fosse proprio la vocazione al martirio uno degli elementi che hanno spinto Fortunato a tenersi lontano dagli scritti di Pasolini, o comunque a non sentirlo vicino, compagno di strada nel suo percorso? Fra un brano e l'altro, è il racconto autobiografico quello che avvince. Gli anni dell'infanzia in Calabria, i primi amici, le prime infatuazione; poi l'arrivo a Roma, la grande città verso la quale convergono molti omosessuali del sud, spesso per sfuggire al destino di emarginazione cui li condanna il piccolo paese. Qui il protagonista trova il primo amore, narrato con tenerezza. Qui nasce una vita di relazioni e di affetti. Nascono molte amicizie, come quella con Tondelli. E fra i tanti episodi narrati, la scena dell'incontro a un party dove partecipano anche prelati con aitanti accompagnatori è indimenticabile. Sergio Trombetta
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