QUESTI NON PERDETEVEU

QUESTI NON PERDETEVEU LA GUIDA QUESTI NON PERDETEVEU Un esperto sceglie i sei film più interessanti del Festival OLTRE a un vasto programma di retrospettive e di omaggi, il piatto forte del Festival Internazionale di Film con Tematiche Omosessuali e naturalmente rappresentato dai concorsi lungometraggi, documentari e cortometraggi. Ecco sei film da non perdere. High art di Lisa Cholodenko (Massimo 1, martedì 20 alle ore 20,30; replica Massimo 1 mercoledì 21 ore 15). Dopo molta gavetta (è stata assistente tra gli altri di John Singleton per «Boyz N the Hood», di Gus Van Sani per «To die for» e di Milos Formai)) e un paio di cortometraggi pluripremiati in vari festival, ecco un esordio che promette scandalo ed emozioni. Una ragazza in carriera, annoiala dal trantran quotidiano e da un fidanzato bietolone, conosce la vicina, una fotografa lesbica completamente presa dalla relazione con un'attrice. Le due donne inizieranno un rapporto sospeso tra lavoro e amore, a dimostrazione che la possibilità di variazioni sul tema ò oggi più ricca di anni fa. Get real cu Simon Shore (Massimo 1, sabato 17 ore 20,30; replica Massimo 1 domenica 18 ore 15). Il regista, dopo una lunga esperienza in televisione, ha finalmente realizzato il suo sogno di esordire nel lungometraggio di finzione. E lo fa capovolgendo gli stereotipi sui molti film adolescenziali che, tra cinema e televisione, ci vengono proposti in dosi sempre più massicce. L'ambiente è quello classico, un college, e 0 protagonista è un ragazzo tra i tanti, Ste- ven, appassionato di musica e molto bravo a giocare con il computer. Nessuno però conosce il suo grande segreto: da tempo ha intrecciato una relazione omosessuale con John Dixon, il ragazzo più sportivo del liceo, solitamente accompagnato da una bellissima ragazza proprio com'è reso obbligatorio dal bon ton. L'unica a sapere tutto è Linda, una ragazza grassottella che raccoglie le confidenze di Steven. Bella di Karen Nobes (Massimo 1, domenica 18 ore 22,30; replica Massimo 1 mercoledì 21 ore 18,30). La regista viene dal teatro e dalla televisione e, per il suo esordio nel cinema, ha scelto un cortometraggio su un argomento già trattato infinite volte come la vita in prigione. Ma lo ha fatto da un punto di vista molto speciale, quello di un transessuale che sopravvive nell'universo maschile tipico delle carceri praticando tatuaggi ai compagni di sventura. Una ventata di grazia e di diversità che non è mai stata gradita al potere carcerario. Bolgene di Frank Mosvoki (Massimo 1, lunedì 19 ore 22,30; replica Massimo 1 mercoledì 21 ore 18,30 dopo «Bella»). Il titolo significa «Onde» ed è il nuovo cortometraggio di un regista di 33 anni già premiato lo scorso anno proprio al Gay &• Lesbian Festival di Torino. Lo stile è inconfondibile, e gli appassionati di cinema lo riconosceranno subito: il corto è infatti realizzato secondo le indicazioni del movimento Dogma fondato da Lars von Trier: cinepresa a mano, luci naturab, nessuna colonna sonora aggiunta e così via, per sottolineare il totale rigetto nei confronti del cinema fracassone che arriva da Hollywood. Due ragazzi si trovano tutti gli anni per trascorrere un weekend e in quell'occasione confrontano la propria storia, i propri problemi, la paura e il contemporaneo desiderio di diventare adulti. Woubi Cheri di Philip Brooks e Laurent Bocahut (Massimo 2, domenica 18 ore 22,45; replica Massimo 2, lunedì 19 ore 15). Brooks lavora per la televisione, Bocahut è il direttore del Gay & Lesbian Festival di Parigi. Insieme hanno deciso di realizzare questo documentario su un argomento del quale si conosce assai poco: la chifusione dell'omosessualità nell'Africa Nera. La troupe si reca in Costa d'Avorio e intervista personaggi sorprendenti quali uno sriamano cantastorie e la presidentessa dell'associazione che raggruppa i travestiti locali. Gendernauts di Monika Treut (Massimo 2, sabato 17 ore 20,45; replica Massimo 2 domenica 18 ore 15). Da sempre abituata a creare scandalo con i suoi film, Monika Treut non passerà inosservata neanche con questo suo recentissimo documentario. Si parla del superamento del sesso, di una nuova generazione bionica che rende di attualità il futuro e che presenterà corpi umani nei quali il sesso è modificato dall'uso delle tecnologie. Un nuovo passaggio per una ricerca che appassiona da tempo la regista. Stefano Della Casa liiquadraliiru di «Bella», in programma al Massimo I domenica IS alle ore 22,30 e in re/dica mercoledì 21 alleare /S..W DA SODOMA A HOLLYWOOD

Luoghi citati: Africa Nera, Costa D'avorio, Hollywood, Parigi, Torino