IFILM CAMBIANO LA VITA?

IFILM CAMBIANO LA VITA? IFILM CAMBIANO LA VITA? Ifilm che cambiano la vita» è lo slogan di quest'edizione del nostro Festival: il cui obbiettivo finale, però, non è proprio cambiare la vita a tutti. Per quattordici anni abbiamo tentato, presentando film che sicuramente hanno «cambiato la vita» a qualcuno. Ma non basta ancora e per questo continuiamo, con testardaggine e amore. Crediamo non basti per sperare che «le cose cambieranno». Ci piace invece pensare che «un film» possa veramente cambiare la vita, dando la possibilità di intercettare nuovi messaggi; come momento di riflessione, per evitare che certi moralismi preconcetti possano attentare alle culture e alle libertà, forse per paura di veder cambiare la propria vita. Eppure spesso gli stessi che «hanno paura» ci dicono che «facciamo bene», dandoci così la certezza di essere essenziali, non solo per la comunità gay. Sicuramente bisogna dare atto a quanto in questi anni hanno continuato a sostenerci, con importanti contributi economici e operativi, a partire dalla Città di Torino, la presidenza del Consiglio dei ministri, la Regione, la Provincia, e i privati come il British Council, il Goethe Institut, il Colegio de Salamanca, l'ambasciata del Canada, Benetton; ma tutto sempre con risultati che ci costringono alla precarietà e che spesso rendono tutto faticoso. Facendo strada all'impressione di trovarci in una sorta di limbo, un po' osannati, un po' tenuti in disparte, e sempre vittime di «problemi di bilancio». Il 1999 è, per noi, il trentennale di Stonewall; il Festival rende un doveroso omaggio, a qutinti (noi compresi) in questi anni hanno combattuto per affermare la propria dignità. Sicuramente anche in Italia tante cose sono cambiate. Ma, avendo un po' di coscienza politica, è importante ribadire che abbiamo smesso di credere alle favole e abbiamo l'impressione che i «problemi di bilancio» possono essere esclusivamente riferiti ad un bilancio interiore, di coscienza: politico...? Pensando a ernesto, può starci bene l'obbiettivo di cambiare la vita a qualcuno; sarà faticoso, qualche volta, però ci piace illuderci... A volte le illusioni vengono premiate... Infatti, da anni ci illudevamo di poter dare un premio in denaro ai film vincitori, ma il budget non ce l'ha mai permesso Quest'anno, grazie all'intervento del canale televisivo via satellite CineCinemas, è stato istituito il Premio Ottavio Mai per il miglior lungometraggio: 5 milioni oltre alla solita targa. Un premio in denaro, minore, è messo a disposizione dal Festival anche |M;r le sezioni Cortometraggi e Documenti. E questa illusione per quest'anno è vinta! Certo non è un'illusione il fitto e importante programma proposto per questa edizione, con più di 150 film, come non è illusione affermare il ruolo salutare di stimolo e confronto che questo Festival offre, all'insegna della verità; e anche pensare che il pubblico ci seguirà, «consolandoci», in un programma che ci è costato fatica, e gioia. Siamo certi che tanti la condivideranno con noi (la gioia, ovviamente...). Giovanni Minerba Direttore del Festival

Persone citate: Giovanni Minerba, Goethe, Ottavio Mai, Stonewall

Luoghi citati: Canada, Italia, Torino