WILL, SEI UN MITO
WILL, SEI UN MITO WILL, SEI UN MITO LA coda per andare a vedere Shakespeare? Incredibile ma vero... Per andare a vedere un film su Shakespeare c'erano code che non finivano più, gente che è dovuta tornare due, tre, quattro volte per trovare posto. E' il successo dell'anno... In fondo sono secoli che succede, però. Dalla fine Cinquecento, quando Shakespeare cominciò a scrivere il suo teatro, non ha sbagliato un colpo... C'è chi dice che ai suoi tempi William Shakespeare fosse qualcosa come Spielberg oggi: uno che centrava un successo dopo l'altro. E mica successi effimeri: ancora due o tre anni fa, quattrocento anni dopo, le ragazzine di tutto il mondo facevano la coda per andare a vedere «Romeo e Giulietta»... Si, però c'è una differenza. Due o tre anni fa quelle ragazzine più che altro andavano a vedere Romeo, che era Leonardo Di Caprio... Anche adesso c'è Gwyneth Paltrow che ti fa innamorare al primo sguardo. Però adesso si va a vedere la storia di Shakespeare, non quella dei suoi Romei o delle sue Giuliette... Adesso la star è proprio lui. Chissà che non comincino a nascere degli William Shakespeare fans club... E anche questa, in fondo, mica sarebbe una novità; ci sono certi professori, in certe università, che hanno la raccolta completa di tutto quello che è uscito sul loro beniamino da quattro secoli in qua.. Altro che il fans club dei Queen... Ci sono istituti che conservano i documenti che riguardano Shakespeare come reliquie più preziose del ciuffo di capelli di Elvis the Pelvis... E provate a dire ai fans sfegatati degli istituti scespiriani che forse quella scena di quella commedia del grande Will (loro lo chiamano cosi) magari non è il massimo: vi sal¬ tano agli occhi, come dire ai fans club della Mina che dovrebbe smetterla di fare dischi di canzoni rigorosamente brutte per far sentire che lei è brava... I fans non sentono ragioni, quelli di Asia Argento come quelli di Shakespeare, perché loro, sul loro idolo, sanno lutto, sanno la verità. Dev'essere per questo che a qualche Shakespeare fans club il film non è piaciuto. Perché è quasi tutto finto. Davvero. Non è mica vero che il poeta scrisse «Romeo e Giulietta» perche si era innamorato di una che si chiamava Viola... Pero è vero che a tutti noi sarebbe piaciuto che fosse andata cosi: lui che corre a casa e scrive come un forsennato le parole che ha appena detto sotto il balcone della sua bella... Dev'essere per questo che ci piace questo film: perché ci racconta una storia che vorremmo che fosse stata, senza preoccuparsi della verità... Perché nel filmètutto/inlo, ma non falso. Falso e finto non sono la stessa cosa, quasi quasi sono il contrario: quando giochiamo a Monopoli usiamo banconote finte e tutto va bene, diverso è quando qualcuno ci rifila un centomila falso. La differenza tra finto e falso è che nel finto siamo d'accordo, è un gioco, nel falso c'è qualcuno che imbroglia... Di Shakespeare si sanno pochissime cose... Non siamo neanche proprio sicuri che abbia scritto lui «Romeo e Giulietta» e tutto il resto... Ci piace pensare che sia cosi... Che il nostro eroe era bello, era giovane, era onesto, era simpatico, era uno che vale la pena di farci un fans club... Basta che siamo d'accordo: e un gioco, e tutto finto. Gabriele Vacis
Luoghi citati: Monopoli
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