E ora cosa accadrà? Sette domande per gli azionisti

E ora cosa accadrà? Sette domande per gli azionisti E ora cosa accadrà? Sette domande per gli azionisti L'Opa sta per partire. Ecco, uno per uno, gli scenari possibili analisi Ugo Bertone Cala il sipario sull'assemblea fantasma del Lingotto. Tutto o quasi sembra pronto per la madre di tutte le Opa. Ma, come ammonisce il risultato di quella che doveva essere la «madre di tutte le assemblee», far previsioni sul fronte Telecom è sempre azzardato. Eppure, almeno i 448.751 azionisti iscritti al libro soci Telecom (in realtà gli azionisti sono assai di più), qualche domanda se la stanno ponendo. 1) Come reagirà il mercato alla ((vittoria» di Colaninno? Proviamo a scrutare nella sfera di cristallo. Il week end si è chiuso indubbiamente con un grosso successo per Colaninno. Ma non è una vittoria definitiva. Si tratta ora di capire se il mercato riterrà ormai decisa la battaglia o meno. In caso di risposta affermativa, il titolo Telecom (più di OUvetti) dovrebbe reagire al rialzo, avvicinandosi gradualmente al picco di 11,5 euro previsto dall'O- pa. Se invece gestori e finanzieri riterranno la proposta di Olivetti insufficiente, Telecom potrebbe segnare qualche ribasso. In attesa, magari, di un eventuale colpo di Bernabè. 2) E gli altri valori, da Tecnost a Tim, coinvolti nella partita? La mancata assemblea di Torino qualche risultato, indirettamente, l'ha pur prodotto. Cade, innanzitutto, l'osteggiata (dai fondi) proposta di conversione delle risparmio Telecom in ordinarie; sfuma, o s'allontana nel tempo, l'integrazione tra Tim e Telecom. Non si farà, perciò, l'Opa su Tim, ed i titoli potrebbero tornare ai livelli precedenti l'annuncio del eda Telecom. 3) Quando partirà l'Opa Olivetti? E con quali caratteristiche? Su questo punto ci sono state polemiche roventi tra i duellanti. Le cose stanno così: venerdì scorso OlivettiTecnost ha presentato in Consob il documento d'offerta. Perché la documentazione sia completata, a questo punto, mancano solo l'omologa del tribunale e la richiesta per l'autorizzazione alla quotazione dell'ob- bligazione Tecnost da emettere contestualmente all'Opa. Entro la line della settimana o, al massimo tra una decina di giorni, dovrebbe arrivare il nulla osta Consob al prospetto. Poi, entro 15 giorni, l'offerta dovrebbe partire. 4) Crìi può essere il «cavaliere bianco» in soccorso di Bernabè? L'amministratore di Telecom, dice il tam tam del mercato si accinge a giocare la carta estera: una grande alleanza industriale e finanziaria capace di sbarrare la strada alla «cordala padana» di Colaninno e Gnutti, Tra i candidati più accreditati figura British Telecom (ma i vertici del colosso londinese hanno smentilo più volte l'ipotesi); la spagnola Telefonica, fresca di completa privatizzazione: oppure Deutsche Telekom, partner di Wind, che incasserà presto i quattrini ricavati dallo scioglimento di «Global One», la joint venture in cui figura anche France Telecom. 5) Come reagirà il governo all'arrivo di un partner internazionale? Per ora, ovviamente, siamo nel campo delle ipotesi. Ma non mancano gli indizi per capire che l'esecutivo potrebbe rinunciare alla «assoluta neutralità» osservata finora (ma Bernabò è di ben diverso parere...) ed esercitare quella «golden share» (sulla sbarra degli imputati a Bruxelles) che resta prerogativa del governo Potrebbe essere questo il significalo della nota di palazzo Chigi di sabato sera quando si richiamano le «prerogative riconosciutegli dalla legge». Claudio Burlando, responsabile economico ds, ò stato del resto, meno diplomatico: «Non interferire non vuol dire disinteresse... Le telecomunicazioni restano un settore strategico e Telecom è una delle 4-5 aziende grosse di cui il Paese dispone». 6) Quanto durerà ancora la battaglia? «Difficile prevederlo. Ma, stando ai calcoli di Guido Bossi, in caso di contro-opa e possibili rilanci, la guerra per Telecom potrebbe durare almeno 170 giorni. Le direttive comunitarie ritengono che una società ingessata da un'offerta aggressiva debba restare sotto tiro per non più di dieci settimane. Non dimentichia¬ mo poi l'eventualità dei ricorsi ai tribunali sui non pochi punti controversi. Telecom non rinuncia, in linea di principio, a ricorrere contro le decisioni della Consob. L'Olivetti potrebbe impugnare le decisioni del eda Telecom qualora Bernabò procedesse alla cessione di Stream, come annunciato sabato al Lingotto o ad altre operazioni, da Sirti a Italtel, che non sono ordinaria amministrazione. I tempi, insomma, possono allungarsi». 7) Quali effetti avrà la guerra sul titolo Telecom? «Entrambi i contendenti si stanno sfidando, almeno a parole, sul tema di creare valore per gli azionisti. E Telecom ha tutti i numeri per macinare profitti e crescita di valore nei prossimi anni, soprattutto dopo l'iniezione di dinamismo innescata dall'Opa. In linea di principio, insomma, il titolo promette nuove soddisfazioni, anche perchè, almeno a quanto sembra, potrebbero arrivare nuove offerte. Certo è che i guadagni, soprattutto per i cassettisti premiati dalla privatizzazione, sono già ben più che discreti......

Luoghi citati: Bruxelles, Torino