Telecom, Bernabè studia la carta inglese di Marco Zatterin

Telecom, Bernabè studia la carta inglese Conto alla rovescia per l'opa Olivetti. Salta anche la terza assemblea. i titoli alla prova dei mercati Telecom, Bernabè studia la carta inglese Dialogo aperto con British. Domani missione a Londra? Marco Zatterin TORINO Assemblea deserta, ma non tanto. Per quanto fosse scontato che anche la terza convocazione degli azionisti di Telecom Italia si sarebbe risolta in un nulla di fatto, ieri a Lingotto si è riunito il 17,29 per cento del capitale societario, poco rispetto al 20 per cento richiesto per la circostanza dalla legge, molto se si pensa che tutti sapevano come sarebbe andata a finire. Il presidente Berardino Libonati ha ripetuto il rituale delle mattine precedenti, ha congedato i soci, e chiuso i tre giorni di calvario per il management del colosso ex pubblico delle telecomunicuzioni stretto d'assedio dall'opa Olivetti. Ora si apre una settimana da cui si attendono segnali importanti, forse anche decisivi, e magari qualche colpo di scena da Franco Bernabò già questa settimana. Il primo segnale lo si avrà stamane dai mercati. Dal comportamento dei titoli delle due scuderie rivali si potranno trarre importanti considerazioni sul'orientamento di operatori e grandi fondi. L'impressione generalizzata è che la Borsa potrebbe premiare i titoli di Ivrea (venerdì hanno chiuso a 2,88 euro), visto che il gruppo di Colaninno esce rafforzato dal fine settimana. Potrebbero apparire deboli le Ti in come conseguenza dell'allentamento della fusione con la casa madre Telecom. Su questo fronte, gli analisti fiutano uno scivolone delle risparmio e si mantegono cauti sul titolo ordinario. Una fiducia nell'opa Olivetti potrebbe far salire il valore verso gli 11,5 euro dell'offerta eporediese, ma anche l'ipotesi di un socio estero antiscalata avrebbe spazio per tenere alti corsi e scambi. «Se il mercato pensa che Bernabè abbia delle carte da giocare, e dunque immagina un rilancio di un socio estero - spiega Giovanni Coppa, presidente di Gestnord Intermediazione -, è facile prevedere un'ondata di acquisti sul titolo, cosa che non sarebbe successa se l'assemblea avesse avuto un esito favorevole per il management in carica». In caso di vento contrario potrebbero verificarsi degli arretramenti, ma nessuno si sbilancia nel prevedere forti cali. Oggi è anche la giornata della Consob, con la presentazione della relazione annuale e il discorso di un Luigi Spaventa che i vertici della Telecom, e soprattutto i loro legali, hanno pesantemente messo sotto accusa. Oggetto della contesa è l'interpretazione della legge sull'offerta pubblica di acquisto e sul periodo «bianco» a cui sono costretti i consigli di amministrazione delle società sotto scalata. La Commissione dice che basta l'annuncio per costringere alla ordinaria amministrazione, Bernabè e i suoi affermano che la lettura è restrittiva e penalizzante. C'è da scommettere che le polemi¬ che non resteraiuio fuori dall'Auditorium dell'Assolombarda che ospita l'evento. Il terzo capitolo da tenere sotto controllo è ovviamente quello di Roberto Colannino. L'opa è stata pre¬ sentata e recepita alla Consob venerdì pomeriggio, ma l'istruttoria non è partita perché il tribunale di Ivrea non ha ancora omologato gli aumenti di capitale Tecnost e Olivetti decisi la scorsa settimana. E' questione di pochi giorni, assicurano fonti societarie, pronte a ribadire che l'impegno di lanciare la mega offerta d'acquisto entro il mese sarà rispettato. I punti messi a segno sabato hanno alzato il morale degli uomini di Ivrea che questa settimana tenteranno di incrementare il vantaggio accumulato. Resta Franco Bernabè. Ieri in casa Telecom è stata la giornata della riflessione. Nelle prossime ore si dovrebbe concludere la lunga storia della tv digitale con la vendita di Streani che, secondo le indiscrezioni, potrebbe finire ai francesi di Canal Plus, come a Rupert Murdoch che agirebbe d'intesa con Cacchi Go- ri; in corsa risulta esserci anche la rete americana Web Tv di Microsoft. Ma il colpo grosso potrebbe essere il movimento «del livello internazionale» latto ventilare dall'amministratore delegato Un'intesa forte con un socio straniero. Pare che un'eventualità British Telecom sia stata discussa già sabato mattina e che l'amministratore delegato potrebbe essere a Londra già domani per vedere una sua vecchia conoscenza, Peter Boufield, con il quale ha già collaborato ai tempi della trattativa Albacom-Eni. Secondo Nerio Nesi, presidente della Commissione Attività produttive della Camera, è d'accorilo nel dire che «Telecom Italia ora non ha molte altre scelte che cercare un alleato straniero in grado di lanciare una contro-opa». Di certo l'azione - se mai fosse - potrebbe essere veloce, certo più rapida della line del mese che Olivetti si è data come termine per far decollare la sua offerta; probabilmente la vedremo già nei prossimi giorni. E Intanto? Bernabò ha invitato dai giornali gli azionisti a «non svendere» i propri titoli. Il che può essere un soggerinienlo, ma anche una promessa. «La norma precedente bloccava la società quando il progetto aveva l'ok Consob» «Con la legge Draghi l'oggetto della scalata viene subito ingessato quando c'è l'annuncio»

Luoghi citati: Ivrea, Londra, Torino