Li ho visti sul giornale: salvi!

Li ho visti sul giornale: salvi! RICONOSCE I PARENTI IN UNA FOTOGRAFIA Li ho visti sul giornale: salvi! Vicenza, kosovaro «ritrova» i genitori la storia Mario Lodo VENEZIA ALL'INIZIO della guerra non sapeva nulla dei genitori. Aveva telefonato tutti i giorni, a tutte le ore. ma niente. Era dunque disperato, e rassegnato. E stava per seguire le orme del fratello minore, nome di battaglia «Kasap», partilo dall'Italia per arruolarsi nell'Uck e andare a vendicare la morte dei propri parenti e amici per mano della polizia serba. A trattenere Muzli Branimaj, 33 anni, kosovaro operaio alla Arredavetro Bizzotto di Laghi di Cittadella, nel Padovano, era stata la moglie Afrodita, che vive con lui e col figlio Pajtim, di nove anni a Tazze sul Brenta, in provincia di Vicenza. All'improvviso, quello che Muzli considera un miracolo: il quotidiano veneto // Gazzettino pubblica una foto di profughi in marcia, una bella foto nitida, dove si riconoscono i volti stanchi del gruppetto che guida la marcia. Ea ecco il «miracolo»: quell'uomo di settantanni, col basco scuro, un fagotto in spalla e un bastone d'appoggio che cammina a testa china è papà Cerimi subito dietro, il fazzoletto in testa alla maniera contadina, mamma Emine: e ancora il nipote Sani, studente di 14 anni, e due cugine del villaggio di Istock. Per Muzli, hi disperazione lievitata per venti giorni svanisci; all'istante. «Non posso dire certo di essere contento, visto quello che succede in Kosovo, ma un po' sollevato sì», racconta l'operaio all'inviato del «Gazzettino». Ha potuto parlare con le due sorelle, Vaide e Mire, che abitano a Rozaie noi Montenegro, e loro lo hanno rassicurato: il padre e la madre, con i tre nipoti, le hanno raggiunte li, stremati ma incolumi. Era stato il cognato Ali, anch'egli residente a Tezze, a segnalare a Muzli lo foto sul giornale: «Sembrava essere stata scattata apposta dalla Provvidenza - dice lui -, era stata ripresa durante la fuga da Vrella, ultimo villaggio di confine del Kosovo. Mio padre Cerim, con il suo immancabile bastone, guidava quella processione di profughi; ed era inconfondibile mia madre Emine, con il suo braccio sini¬ stro anchilosato; e poi Sam, uno dei cinque figli di mio fratello Kasap. Magari lui sarà in giro per il Kosovo a cercarlo...». Si e rasserenato, Muzli, sebbene il suo volto ancora tirato per l'insonnia lo faccia apparire più vecchio della sua età: «Una notizia che aspettavo da tre settimane. In questo tempo non ho dormito più di tre ore a notte. Continuavo a scrutare alla tv su tutti i canali, quel fiume umano di disperati nella speranza di trovare i miei, lo sono un tipo duro, ma ormai non avevo più lacrime da versare». La madre l'aveva vista per l'ultima volta ad agosto, al confine kosovaro, in modo quasi clandestino: «Io ero andato in auto a Bari, poi in traghetto fino a Bar Montenegrino e quindi ancora fino al confine con il mio paese. Mia madre era stata portata fino a lì di notte. Non potevo rischiare di entrare in Kosovo, perché o sarei stato ammazzato dai serbi o l'Uck mi avrebbe tenuto lì a combattere. Sono rimasto nascosto con lei un'intera giornata. Lei ha sempre pianto, solo pianto. E al momento di lasciarci ha detto: "Muzli, questa è l'ultima volta che ti vedo". Ma non sarà così: aspetto solo che mi chiamino, poi corro in Montenegro a sistemarli, a cercar loro una casa. Male che vada, li porto con me in Italia». «Stavo per andare a vendicarli, invece il mio vecchio li ha guidati in Montenegro» ir,Slam, nwde «,/ l-Msu, <„ oliKlm, M^nTuSuTh, ... ÙÌZcZ' yHWIM I n- *P0 tri I;. i, isttta» compiici ww*8«lg/*lo: nfldtelof» « ■>,,((, , ,,,.., ». . ,, 4r»i« « •..,. J(„ ■ |„J , -"••«»'♦.*-,.. t...<«(. w A \ i \ : t >tHmu<> « Ti? ; ■<'■■• i!> j;spf i, ,- I ululiate i italiane ! ■tatfottovta festa» gMfwwMM mmat * . ■ ■■' . r . , , .,, , . . ( I "<>'.■--,.,,,,,, .i(,. 9 fj., mm ..:■■■.*. ....... . - &j£émj3t*£ ■ »* r*#*> •>*u- A. (<.■>.■*, mSSmSài v» . . <»# r** jÉgaLSBl (Apreil giornale: «Sono loro! E sono vìvi! Qui accanto la foto pubblicata dal Gazzettino di Venezia l'altro ieri in prima pagina e ripubblicata ieri con l'Indicazione dei parenti dell'operaio kosovaro di Tezze sul Brenta

Persone citate: Bizzotto, Mario Lodo, Padovano, Tezze