LA COALIZIONE DELLO SPIRAGLIO di Maria Laura Rodotà
LA COALIZIONE DELLO SPIRAGLIO LA COALIZIONE DELLO SPIRAGLIO Maria Laura Rodotà Lo ITALIA, si sa, è un paese allo stesso tempo intricato e duttile; oltreché, si maligna, politicamente trasformista. Avevamo già visto «non sfiducia» e «convergenze parallele». Ma con la guerra in Kosovo, è nata la Dottrina dello Spiraglio. Come ogni idea di successo, è semplice: si può appoggiare la guerra essendo per la pace, ammesso che si veda «uno spiraglio». La coalizione spiraglista è grande quasi quanto quella di governo. Va dal segretario Cgil Sergio Cofferati, che ha manifestato per la pace «senza fare pacifismo» (se Milosevic lancia un segnale, è «uno spiraglio),) a Luigi Manconi, che spiega come i verdi restino nel governo «per mantenere spiragli di pace». Ha come padre nobile Armando Cossuta; anche lui nel governo causa «possibilità che si aprano spiragli». E per contrappeso centrista Clemente Mastella; l'Udr non va da Milosevic ma lavorerà «favorendo ogni spiraglio». E oggi, molte cose sono per la prima volta contemporaneamente giuste. Essere per la guerra e per la pace (governo e Ds); contro la Nato e contro Milosevic (manifestanti per la pace); dentro il governo e per cambiarne la linea (metà maggioranza). Perché? Nuovo traformismo? Paura di perdere consensi e/o potere? Forse, paura e basta. Stavolta è brutta e seria; e le acrobazie politico-verbali raggiungono alti picchi. Probabilmente inutili.
Persone citate: Clemente Mastella, Luigi Manconi, Milosevic, Sergio Cofferati
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