E' INSTABILE LA PAX AMERICANA

E' INSTABILE LA PAX AMERICANA E' INSTABILE LA PAX AMERICANA Massimo Luciani IL paragone tra il ruolo internazionale di Washington e quello dell'antica Roma è frequente. Qualche giorno fa, rispondendo ad Alberto Asor Rosa, lo ha riproposto su «Repubblica» anche Piero Ottone, invitando a ragionare sull'utilità dell'ombrello difensivo statunitense per l'Europa, e suggerendo, implicitamente, l'accettazione della possibile pax americana. Mi permetto di mettere in discussione la premessa di questa riflessione: tra l'antica Roma e la Washington di oggi ci sono differenze abissali, e la più evidente è che la prima tendeva all'assorbimento dei vinti non solo nella propria area culturale, ma addirittura nella propria sfera istituzionale, con il progressivo conferimento della cittadinanza romana a strati sempre più ampi di popolazione, sino all'estensione di quella cittadinanza a tutti i sudditi dell'impero nel 212 dopo Cristo. Nulla di tutto questo vogliono fare - né possono - gli Stati Uniti. La pace assicurata da Roma era una pace interna all'impero; quella che ci può dare Washington è una pace esportata dall'impero oltre i suoi confini, e questo non basta, perché sia stabile e duratura. Non c'è alcun bisogno di essere antiamericani, per comprendere che, anche se volesse, Clinton non potrebbe essere non solo il Divo Giulio, ma neppure il nuovo Asburgo, come invece ha scritto ieri Barbara Spinelli. Le ultime vicende della guerra dei Balcani lo confermano. L'intervento militare della Nato, con le forze americane protagoniste, non sembra in grado di garantire la sicurezza e la pacificazione, e se qualche spiraglio di uscita dalla crisi si può aprire è solo grazie all'intervento di qualche altro soggetto, in primo luogo delle Nazioni Unite. Come ha compreso il Pontefice, l'equilibrio del pianeta si può ritrovare solo se si valorizzano il molo dell'Onu e quello delle organizzazioni regionali (non militari, ma politiche, come l'Unione Europea), in modo tale da garantire un contrappeso alla potenza americana. Una sorta di nuova pax romana, insomma, molto diversa da quella che seppero creare Augusto o Traiano, ma non meno universale, perché accettabile da tutti.

Persone citate: Alberto Asor Rosa, Asburgo, Barbara Spinelli, Clinton, Divo Giulio, Massimo Luciani, Piero Ottone, Traiano

Luoghi citati: Balcani, Europa, Roma, Stati Uniti, Washington