Come risolvere le liti fra consumatori e imprese

Come risolvere le liti fra consumatori e imprese Secondo i dati degli ultimi mesi sta crescendo la fiducia nel Servizio di conciliazione di Torino Come risolvere le liti fra consumatori e imprese Rapidità, costi contenuti, preparazione dei conciliatori Con il Servizio di conciliazione, attivo ormai da oltre un anno, la Camera di commercio di Torino propone una soluzione amichevole delle controversie di valore non superiore a dieci milioni di lire, sorte tra imprenditori e consumatori. L'iniziativa, condotta in collaborazione con le Associazioni di categoria degli imprenditori e dei consumator, concentra energie ed impegno nella diffusione e attuazione del modello della conciliazione. Dall'inizio dello scorso anno sono state presentate 74 domande di conciliazione, di cui 16 giunte nei primi tre mesi del '99: il Servizio di conciliazione della Camera di commercio di Torino è dunque una realtà operante a pieno regime, che riscuote sempre più successo man mano che viene conosciuta. Le ragioni di questo crescente consenso sono molte e sono da ricercare nelle caratteristiche stesse del Servizio: - permette di comporre velocemente liti di valore limitato o comunque non tale da rendere conveniente il ricorso al giudice; - la lite si risolve rapidamente, nel giro di uno o due incontri al massimo; - ha costi davvero contenuti: all'alto della presentazione delia domanda, non è richiesto alcun versamento; solo se la controparte aderisce alla richiesta di intervenire all'incontro di conciliazione, i due contendenti dovranno corrispondere un contributo di L. 50.000 + IVA ciascuno per controversie di valore fino a cinque milioni e di L. 100.000 + IVA ciascuno per controversie di valore compreso tra cinque e dieci milioni di Lire; - non pretende di stabilire chi ha ragione e chi ha torto ma cerca di far sì che le parti trovino una soluzione soddisfacente per entrambe. Ciò è possibile poiché le porti si incontrano alla presenza di un conciliatore esperto ed specificamente formato, la cui imparzialità è garantita dalla Commissione che lo nomina; - è una procedura volontaria: se risulta impossibile trovare un accordo soddisfacente, le parti possono ritirarsi liberamente dal procedimento in ogni momento; - i partecipanti possono presentarsi all'incontro di conciliazione con l'assistenza di una persona di fiducia, che può essere anche un rappresentante dell'Associazione di categoria di appartenenza; - il contenuto ed i termini dell'accordo raggiunto vengono verbalizzati e sottoscritti dalle parti e dal conciliatore ed acquisiscono l'efficacia di un patto contrattuale che vincola gli aderenti a darvi esecuzione; - la domanda di conciliazione può essere proposta non solo da un consumatore, ma anche da un imprenditore nei confronti di un consumatore che si sia comportato scorrettamente o che non abbia mantenuto fede agU impegni presi; - il Servizio di conciliazione è gestito da una Commissione, in cui le associazioni di categoria degli imprenditori e quelle dei consumatori sono direttamente rappresentate vi hanno aderito: per i consumatori A.C.U., Adiconsum, ADIDA, CO.DI.CO., Federconsumatori, Movimento Consumatori, U.N.C.; per gli imprenditori ACAI, ASCOM, CASA, CNA, Confesercenti, Unione Artigiana, UPILG. Il Servizio di conciliazione è dunque uno strumento alternativo rispetto alla consueta contrapposizione litigiosa delle parti e vantaggioso soprattutto per le piccole e medie imprese, che spesso non hanno convenienza ad affidare a studi legali la gestione di contenziosi limitati. Dal 1° gennaio 1998 sono state presentate 74 domande di conciliazione. I dati evidenziano che, di queste, 17 sono arrivate alla seduta di conciliazione e 12 hanno raggiunto un esito positivo ancor prima della conciliazione: non sono infatti infrequenti i casi che si concludono grazie all'attività 'mediatoria' svolta dalla segreteria del Servizio quando procede a contattare le controparti per sondare la loro disponibilità a partecipare alla seduta di conciliazione. Undici casi risultano ancora in corso, mentre in due casi la richiesta di concuiazione non forniva elementi validi per avviare la procedura. Infine, sono stati 30 i casi in cui la controparte si è dichiarata non disposta alla conciUazione o perchè arroccata su una posizione di rifiuto o perchè già decisa a procedere attraverso le vie della giustizia ordinaria. Confrontando i dati del 1998 e quelli dei primi due mesi del 1999 IIBJÉjmiMufW» si constata che si sta diffondendo nel mercato un atteggiamento di fiducia verso la conriliazione: aumentano le liti che giungono alla seduta di concibazione, passate dal 25% nel '98 al 36% dei primi mesi del '99. (vedi grafico) Nell'esperienza del Servizio di conciliazione di Torino, la maggior parte delle Liti ha avuto origine nell'ambito delle tintolavanderie. Al secondo posto si collocano i settori dell'edUizia, dell'impiantistica e dell'arredamento, tradizionali fonti di contestazioni e di cause giudiziali.

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