Domani scioperano i ferrovieri

Domani scioperano i ferrovieri I sindacati: i piani dell'azienda non seguono le indicazioni del governo Domani scioperano i ferrovieri Ma senza la Cgil. Treu: «Scelta irresponsabile» ROMA Tramontata l'ipotesi della precettazione, il ministro dei Trasporti Tiziano Treu ha tentato con la carta dell'appello: «In una situazione di emergenza e di guerra come quella attuale, sarebbe davvero molto grave ed irresponsabile non prendere in considerazione l'appello dei segretari confederali, del ministero dei Trasporti e del governo a sospendere l'azione di protesta». Fallito. Domani dalle 9 alle 17 il personale ferroviario addetto alla circolazione dei treni aderente a Fit Cisl, Uiltrasporti, Fisafs Cisas, Sma Confsal, Comu, Ucs, Ugl Ferrovie si asterrà dal lavoro (gli addetti agli impianti e agli uffici sciopereranno l'intera giornata); la Filt Cgil non aderisce. 1 collegamenti da e per la Puglia saranno garantiti, in particolare nella direzione Bari-Roma; non ci dovrebbero essere disagi nemmeno dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21, oltre all'ora cosiddetta «cuscinetto», dalle 9 alle 10, durante la quale verrannno comunque fatti giungere a destinazione i convogli già in viaggio. Anche il personale dei traghetti delle Fs che collegano Sicilia e Sardegna aderiranno all'astensione: diverse corse potranno essere soppresse. E un'altra giornata di sciopero è stata indetta per il 23 aprile. L'opera di mediazione del governo non è quindi stata sufficiente: Ferrovie e sindacati hanno ripreso a confrontarsi sul piano di impresa ma, dopo due giorni e mezzo di «no stop» al ministero dei Trasporti, hanno deciso di rinviare tutto a martedì prossimo. Ognuno è rimasto sulle proprie posizioni: i vertici Fs hanno illustrato investimenti per 90.000 miliardi, ma i sindacati denunciano l'assenza di una vera prospettiva di sviluppo, 28.000 esuberi e tagli consistenti al traffico Esseggeri e merci. «Purtoppo dichiarato il segretario gene¬ rale della Fisast Cisas Giuseppe Cipollini - negli incontri con le controparti non è emersa nessuna volontà di risanare e potenziare il traffico su rotaia. Sfornano progetti virtuali in netta contraddizione con le indicazioni contenute nella direttiva del governo». L'assemblea nazionale dei lavoratori delle Fs, riunita ieri a Roma ha espresso «contrarietà e preoccupazione per quello che sta avvenendo in Serbia e in Kosovo, auspicando che si ponga fine sia ai bombordamenti che alle deportazioni» ed ha invitato tutte le organizzazioni sindacali a «tenere un ampio dibattito sui luoghi di lavoro perchè, in tempi brevi, si possa arrivare allo sciopero generale di tutti i lavoratori italiani contro ogni aggressione armata». Al governo e agli altri Paesi europei si chiede infine di «attuare tutte le iniziative possibili perchè si restituisca all'Orni un ruolo non solo formale». [r. e. si

Persone citate: Giuseppe Cipollini, Tiziano Treu, Treu

Luoghi citati: Kosovo, Puglia, Roma, Sardegna, Serbia, Sicilia