Verona, l'Italia del vino assegna l'Oscar ai rossi

Verona, l'Italia del vino assegna l'Oscar ai rossi Al «Vinitaly» appassionati ed esperti concordano: in bottiglia vincono «forca» e qualità Verona, l'Italia del vino assegna l'Oscar ai rossi Vanni Cornerò inviato a VERONA Rieri ne va plus, il rosso vince. Lo dicono gli intenditori, le donne, i giovani, ma soprattuto le indagini di mercato. Il vino, nell'immaginario del consumatore, è rosso, corposo, intenso: Barbera, Cabernet, Nebbiolo, Merlot non importa, purché sia, come dicono i tecnici, «impostato». Stoffa ci vuole per convincere il pubblico d'oggi, stoffa e quella magica sigla, nata, ricordiamolo, proprio per il vino: Doc, denominazione d'origine controllata. Una sigla che ormai conoscono prorio tutti, anche quelli che non riescono ancora a districarsi tra Docg (Denominazione d'origine controllata e garantita) o Vqprd (Vino di qualità prodotto in regione determinata). E fra i «tutti» emergono i giovani: un'analisi della Coldiretti indica die, arrivati a 20-25 anni gli italiani rifiutano il vino «qualsiasi», anche se la scelta della qualità raramente combacia con un consumo quotidiano. Tutto in linea con altri studi che danno il consumo nazionale di vino stabilizzato intorno ai 55 litri a testa, però con un aumento stati» anche loro, ossia di ricordare in qualche modo i rossi. Uno dei metodi più sicuri su questa strada è il passaggio in barrique, le piccole botti che cedono i loro aromi legnosi al vino e che, per i bianchi, sono usate in grande stile dai produttori degli altri continenti, californiani in testa. Ma un bianco in barrique va capito e il consumatore medio non c'è ancora abituato, quindi bisogna dar tempo al tempo. Queste le tendenze, ma la gamma dei prodotti, come ben si vede al 33" Vinitaly, è veramente immensa, capace di soddisfare ogni tipo di gusto. Qui, alla rassegna di Verona, non si vende vino, ma la domanda-tormentone che gli operatori del settore si sentono porre continuamente dai non addetti ai lavori è: che cosa bisogna mettere in cantina? Naturalmente non c'è una risposta unica, si può però tentare di dare qualche indicazione di massima, sulla scorta di quanto dicono i tecnici. Per i bianchi, un po' trascurati ma non dimenticati, si può puntare su un prodotto del Trentino-Alto Adige, se si preferiscono i vini non troppo corposi, con profumi intensi e sapori fruttati. Meglio il Friuli, invece, se si desidera qualcosa con maggior corpo. Passando ai gettonatissimi rossi Valpolicella, Grignolino e Chianti giovane costituiscono una linea sicura per un bere non troppo impegnativo. Il gradino successivo sono Barbera, Nebbiolo, Dolcetto. Per arrivare all'Olimpo con Brunello, Barolo, Barbaresco. Certo ci teniamo sul generico, evitando di addentrarci in scelte più definite o citare firme in etichetta, così come solo indicativi possono essere i livelli di prezzo: entro le 15 mila lire a bottiglia per le prime tre fasce (lasciando a parte produzioni particolari), dalle 20-30 mila in su per il top della lista. Attenzione, si parla di prezzi in azienda e per prodotti di tutto rispetto, naturalmente i cartellini del negozio specializzato possono segnare ben altre cifre. Ma il bello del vino è cercarlo, assaggiarlo, sceglierlo parlando con il produttore, tantopiù che, tornando alle statistiche, gli acquisti si fanno sempre più direttamente alla cantina e su base regionale, segno che il richiamo del territorio funziona (e una buona occasione per lo shopping sarà il «wine day», domenica 30 maggio, quando centinaia di aziende accoglieranno il pubblico per la manifestazione Cantine aperte). «Guardi in un bicchiere di vino e vedi il tuo passato», ama ripetere Gianni Zonin. E forse è proprio nel richiamo di antiche radici che risiede il maggior fascino di questo prodotto. Il consumo nazionale prò capite è di 55 litri complessivo di valore, legato proprio al privilegiare l'elevata qualità. Ma torniamo all'impostazione, a scuola ci dicevano che è la base di tutto e questo vale anche per il vino, tant'è vero che ormai i bianchi, per difendersi, cercano di essere «impo¬ Dopo la rassegna di Verona il mondo del vino dà un nuovo appuntamento: domenica 30 maggio è in programma «Cantine aperte»

Persone citate: Barbera, Gianni Zonin, Merlot, Nebbiolo

Luoghi citati: Barbaresco, Barolo, Brunello, Friuli, Italia, Verona