La burocrazia multa la morte

La burocrazia multa la morte Alba: parcheggiò l'auto in riva al Po, poi si gettò nel fiume. 11 verbale alla famiglia La burocrazia multa la morte Contravvenzione per divieto di sosta a un suicida Gianni Martini ALBA Prima di lasciarsi scivolare nel Po a Torino, parcheggia e chiude la sua automobile. Il giorno dopo, il 12 agosto del 1997, la salma viene trovata su una sponda, sommersa dall'acqua. «Suicidio», accerta il medico legale. «Probabile suicidio», confermano da Alba dove Giancarlo Mollo è sott'inchiesta per presunti ammanchi nella casa di riposo di cui era il contabile: la Ottolenghi. Ma si cercano prove, riscontri, magari un biglietto che l'uomo potrebbe aver lasciato sull'auto. Ma della sua «Prisma» non c'è traccia. «Se è stata lasciata in un'altra zona di Torino prima o poi la ritroviamo. Se è stata rubata tutto diventa più complicato», dicono i magistrati. Trascorrono sette mesi e durante dei lavori all'alberata sul lungo Po Antonelli a Torino i vigili urbani sistemano un cartello con il «divieto di sosta». Rimane una sola auto e, visto che nessuno la sposta, interviene il carroattrezzi e scatta la contravvenzione. Attraverso l'Aci si risale al proprietario: Giancarlo Mollo, contabile, domiciliato in Santa Vittoria d'Alba. «Giancarlo Mollo è morto», spiegano telefonicamente i famigliari ai vigili di Torino. «La contravvenzione esiste e va comunque pagata», replicano al comando, e parte un secondo verbale, questa volta indirizzato alla vedova del suicida. «Ho rinunciato all'eredità, quindi anche a eventuali debiti. Mi rifiuto di pagare questa stupida multa», risponde decisa. Da Torino parte un terzo verbale, questa volta indirizzato alla mamma del suicida, una vedova, invalida, di 91 anni. Nella busta verde notificata dal postino si legge: «Sosta in zona di divieto con segnale di rimozione forzata delia Prisma di Giancar¬ lo Mollo. Importo da pagare 81.950 lire». «Non so nulla di queste cose. Ditemi cosa devo fare», domanda alla donna che l'assiste. Il tutto finisce nelle mani dell'avvocato di famiglia, Roberto Ponzio di Alba: «La madre non solo non dove pagare inesistenti contravvenzioni, ma deve essere ritenuta parte offesa in questa vicenda grottesca, ai confini dell'assurdo». Ponzio accusa: «Per sette mesi né vigili né carabinieri o altre forze dell'ordine sono riusciti a rintracciare un'auto di cui erano stati segnalati modello e targa. Era a poca distanza dal punto dove venne ritrovato il cadavere. Ora diventano inflessibili nel procedere contro gli eredi facendo ricerche più costose dell'ammontare di una contravvenzione che non poteva essere elevata. Giancarlo Mollo parcheggiò in zona autorizzata la sua automobile».

Persone citate: Antonelli, Giancarlo Mollo, Gianni Martini Alba, Ottolenghi, Ponzio, Roberto Ponzio

Luoghi citati: Santa Vittoria, Torino