A Mosca litigio Ehsin-Primakov di Anna Zafesova

A Mosca litigio Ehsin-Primakov A Mosca litigio Ehsin-Primakov Anna Zafesova MOSCA Dopo le dichiarazioni bellicose di venerdì scorso, che hanno fatto spirare in Europa il vento della guerra fredda, il Cremlino ritorna ai suoi tentativi di diventare un protagonista nella soluzione politica della crisi attorno alla Jugoslavia. E coglie al volo la proposta del segretario generale dell'Orni. Ieri sera Kofi Annan ha telefonato al premier russo Evghenij Primakov per discutere le nuove proposte di pace provenienti dal Palazzo di vetro. Proposte che coincidono in parte con quello che la Russia aveva chiesto fin fall'inizio del conflitto, mettendo al primo piano l'interruzione delle operazioni militari. Il ministero degli Esteri russo ieri ha diramato un comunicato di appoggio all'iniziativa di Annan, definendola «importantissima» soprattutto per ripristinare il ruolo dell'Onu nel conflitto attorno al Kosovo. Del resto, fin dall'inizio dei bombardamenti Mosca aveva cercato in tutti i modi di spostare il centro della presa di decisioni dalla Nato alle Nazioni Unite. Ora, secondo il comunicato ufficiale, le proposte di Kofi Annan vengono sottoposte a un «atten¬ tissimo esame». E il ministro Igor Ivanov è impegnato a smorzare l'effetto internazionale prodotto dalle dichiarazioni di Boris Eltsin e del presidente della Duma Ghennadij Selezniov, che hanno spaventato il mondo con l'annuncio che la Russia era pronta a ripuntare i suoi missili atomici sull'Occidente e a difendere direttamente Milosevic, In una telefonata ieri al suo collega inglese Robin Cook Ivanov ha garantito che la Russia «non ha alcuna intenzione di farsi coinvolgere» nei combattimenti. Il ministro russo ha ribadito che Mosca rimane fermamente decisa a impedire un'escalation delle operazioni militari, usando però soltanto strumenti diplomatici. Si tratta di una smentita parziale delle parole del presidente Eltsin. Del resto, non è la prima volta che la diplomazia russa viene costretta a correggere cautamente le avventate dichiarazioni del padrone del Cremlino. Che hanno però fatto effetto e ora negli ambienti diplomatici europei si parla di coinvolgere maggiormente la Russia nella soluzione della crisi jugoslava. Con cautela però: il ministro de- tli Esteri tedesco Joshka Fisher a ieri ammonito che «la Russia deve capire e capirà di non poter dividere il campo occidentale». A Mosca nel frattempo è in corso una battaglia ormai scoperta tra zar Boris e il premier. Da giorni circola voce che Eltsin vuole licenziare Primakov, troppo popolare e autonomo. Il padrone del Cremlino è stato esplicito: «Primakov ci è utile in questa fase, poi vedremo». Ieri il premier - che per tre giorni è rimasto a letto per un malore che molti giudicano diplomatico - è stato costretto a confermale la sua lealtà a Eltsin. In un discorso alla tv ha giurato di non avere ambizioni presidenziali: «Non mi aggrappo nemmeno alla poltrona del premier». Aggiungendo poi con esplicita ironia: «Soprattutto quando mi dicono che ù mio lavoro ha limiti temporali e che domani si vedrà». Il premier russo Evghenij Primakov