Distrutti centinaia di villaggi di Francesco Manacorda
Distrutti centinaia di villaggi Distrutti centinaia di villaggi E' un genocidio peggio che in Bosnia Francesco Manacorda BRUXELLES La pulizia etnica in Kosovo «è peggio di quella in Bosnia». 11 giudizio, spiega il portavoce della Nato Jamie Shea, viene da fonte autorevolissima: Sadako Ogata, la giapponese che guida l'Alto commissariato Onu per i rifugiati. E la Nato, oltre che per la situazione di chi ha già passato la frontiera, è «molto preoccupata per i 200 mila sfollati che si trovano ancora in Kosovo». «Non è facile capire - dice Shea - cosa mangiano e bevono e dove si sono rifugiati, dato che circa 200 tra città e villaggi sono stati distrutti». Ouesto mentre si accumulano resoconti di stupri ed altri crimini di guerra «spessi come un'enciclopedia», dice Shea. L'ultima prova fornita ieri al briefing quotidiano dell'Alleanza sono le foto aeree del villaggio di Prilea, nel Kosovo, dove si possono vedere le strade completamente vuote e tutte le abitazioni scoperchiate. «Questa è una zona dove non abbiamo colpito», spiega un portavoce militare, il colonnello tedesco Konrad Freytag. E attribuendo hi responsabilità dei danni ili serbi, che avrebbero bombardato il villaggio o minuto dall'interno le case, ricorda: «Abbiamo visto immagini molto simili in Bosnia». Sul fronte militare, intanto, il maltempo frena gli attacchi della Nato alle forze e alle installazioni militari serbe. Tre delle quattro missioni aeree previste nella notte tra venerdì e sabato sono state annullate proprio a causa delle nuvole basse sulla Serbia, ma l'Alleanza sostiene che il bilancio, al diciassettesimo giorno di attacchi, è positivo. «Abbiamo danneggiato gravemente circa 150 obiettivi importanti», spiega il portavoce; Jamie Shea, aggiungendo che ormai la metà dei Mig 29 di Belgrado sono fuori uso, due quartier generali su tre delle forze armate sono stati distrutti e la metà delle riserve di carburante dei serbi non esiste più. La macchina militare, quindi, continua a girare e una tregua per il momento non è all'orizzonte. Ieri il Segretario generale dell'Alleanza Javier Solana ha fatto smentire il Presidente romeno Emil Costuminoseli, secondo cui lo stesso Solana gli aveva garantito una tregua oggi, in occasione della Pasqua ortodossa. Qualche novità arriva invece nella sempre più contestala strategia di comunicazione dell'Alleanza. Da ieri il commodoro della Hai David Wilby, rappresentante della struttura militare Nato, non affianca più Shea ai briefing quotidiani, Al suo posto dovrebbe essere annuncialo già Oggi l'arrivo di un nuovo portavoce che, secondo informazioni provenienti da Roma, sarebbe il generale di brigata aerea italiano Giuseppe Marani. Perché Wilby, che e il responsabile di tutte lo operazioni aeree di Shape, lascia il suo ruolo di portavoce? Ufficialmente si tratta di un nonnaie avvicendamento, ma dietro ci sono anche le incomprensioni tra il settore militare e quello politico dell'Alleanza che hanno raggiunto il culmine con l'annuncio, dato giovedì dai militari, che le strutture della tv serba erano bersaglio delle forze Nato. Venerdì not te è stato distrutto un ripetitore della tv, ma secondo Shea si trattava di un'antenna usata «soprattutto per per trasmissioni militari». David Wilby, il portavoce della Nato lascia l'incarico: gli subentrerà il generale italiano Giuseppe Marani
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