La Luftwaffe debutta «dalla parte giusta» di Maurizio Molinari

La Luftwaffe debutta «dalla parte giusta» TACCUINO MILITARE La Luftwaffe debutta «dalla parte giusta» Maurizio Molinari ITornado tedeschi sono arrivati sull'obiettivo ed hanno portato a termine la missione mentre quelli italiani rimanevano di copertura». Cosi una radio tedesca ha descritto agli ascoltatori una delle oltre cento missioni compiute finora dai 10 TornadoECR della Luftwaffe di stanza nella base di San Damiano (Piacenza), equipaggiati con missili Sidewinder aria-terra, missili HARM anti-radar e doluti della più moderna avionica da combattimento. Il comandante Peter Schelzig ha ai suoi ordini anche 4 Tornado da ricognizione (finora mai adoperati) per un totale di 500 uomini e domani riceverà l'Ispettore generale dell'esercito (ovvero il Capo di Stalo Maggiore della Difesa), Hans-Peter voti Kirchbach, in arrivo per confermare lo sforzo dell'intero apparato militare della Repubblica Federale per la riuscita dell'operazione «Forza Alleata» contro la Repubblica Federale di Jugoslavia. Gli aerei della Luftwaffe sono stati fra i primi a bombardare installazioni militari serbe in Kosovo e altrove in Jugoslavia dopo l'inizio delle operazioni il 24 marzo e si sono guadagnati sul campo la stima dei comandi alleati. Il primo impegno attivo in operazioni di guerra all'estero dal 1945 ha un forte significato simbolico per il Paese. «Per la prima volta in questo secolo la Germania è dalla patte giusta» hu affermato senza esitazioni il ministro degli Esteri, Joschka Fischer, dando voce ad un sentimento diffuso. Dietro il colonnello Schelzig, i suoi 14 Tornado ed i 500 uomini di San Damiano c'è un sostegno crescente fra i tedeschi per 1'«ingerenza umanitaria» e la Bundeswehr non nasconde la natura delle proprie missioni. I rapporti che giungono da San Dannano sono dettagliati: «I Tornado sono decollali», «i Tornado hanno portato a termine la loro missione», «i Tornado sono tornati alla base senza perdite». La Luftwaffe non distingue fra sortite «difensive» ed «offensive» perche si tratta comunque di missioni di combattimento e afferma che finora sono state tutte del tipo «Soppression Enemy Air Defence» ovvero bombardamenti contro il sistema di difesa anti-aereo della Serbia. Le missioni dei piloti del colonnello Schelzig permettono alla Germania di affiancarsi a quei paesi che mettono a disposizione ili «Forza Alleata» il maggior volume di fuoco (Usa, Gran Bretagna e Francia) entrando nella punta di lancia dell'offensiva aerea che, a guerra conclusa, consentirà al governo di Bonn di incassare politicamente un molo di primo piano su due tavoli strategici: equilibri nella nuova Nato e battesimo della difesa comune europea. Vedendo cosi rafforzata la propria aspirazione ad un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu. L'Italia invece, che ha gli stessi Tornado della Germania ma non li usa pur bombardare, dopo la guerra rischia di doversi accontentare di molto meno.

Persone citate: Hans-peter, Joschka Fischer, Peter Schelzig