Cossutta vede Milosevic e attacca la Nato

Cossutta vede Milosevic e attacca la Nato La conferenza stampa, dopo il colloquio, nella sede del partito della moglie del Presidente Cossutta vede Milosevic e attacca la Nato // leader serbo: sì a presenze internazionali, ma non militari Fernando Mozzetti dall'inviato a BELGRADO In un incontro con Annuncio Cossutta o.la delegazione del partilo dei comunisti italiani, Milosevic «ha dichiarato la propria disponibilità a considerare una presenza internazionale nel Kosovo, non militare, ma civile, non come l'Ocse, ma simile all'Ocse». Lo riferisce, attaccando la Nato e minimizzando come «pressioni» la repressione serba che ha provocato la catastrofe dei profughi, lo stesso Cossutta, in una conferenza stampa per media italiani e jugoslavi dopo il colloquio con Milosevic, durato un'ora e quaranta minuti. «E' un fatto assolutamente nuovo, finora Milosevic non aveva espresso questa posizione - commenta uno dei più attorni analisti di Belgrado, Radomir Diklic, caporedattore di Beta, autorevole e indipendente agenzia di informazioni fondata anni fa da transfughi della Tanjug, agenzia ufficiale del regime - Milosevic si è sempre opposto a una presenza militare, e qui lo conferma, Aveva dovuto accettare la missione di verifica deh'Ocse, fallita, e ora cerca una via d'uscita. La Nato, (! fuori questione. E lui introduce l'elemento nuovo di "qualcosa simile all'Ocse ma non l'Ocse", perché in questa ci sono anche gli americani». Dell'Ocse, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, oltre ai Paesi del continente fanno parte infatti anche Stati Uniti e Canada. Escludendo l'Ocse e quindi Washington, ma pensando a qualcosa di simile, e non potendo più tenere il Kosovo esclusivamente come questione interna, Milosevic intenderebbe tenere la questione in ambito europeo, coinvolgendovi Paesi non Nato; e magari allargandola alla Cina, che dell'Ocse non fa parte ma che, pensando ai suoi problemi con Taiwan, ha aspramente criticato Stati Uniti e Nato per l'intervento. La delegazione guidata da Cossutta, composta di Lucio Manisco e Carlo Benedetti, è la prima di un partito di governo di un Paese Nato a essere ricevuta da Milosevic da quando sono scattati gli attacchi. Tiene la conferenza stampa nella sede di un «partito fratello», lo .lui, partito comunista jugoslavo di cui è leader la moglie di Milosevic stesso, Mira, mentre lui è capo del partito socialista. Il partito è stato fondati) nel '92 dopo la dissoluzione della Jugoslavia titoista, costituito in gran parte da militari frustrati per non aver potuto dare allora una lezione alla Slovenia e da nomcnklaturisti delle imprese di Stato. La sede ha il tocco della caserma, con eccezionali misure di sicurezza. Cossutta esalta quanto già fatto da Milosevic, cioè termine dell'offensiva contro i guerriglieri, accordo con Rugova, misure per il ritomo dei profughi, e rifacendosi all'appello di Kofi Annan auspica che si porti sotto l'egida dell'Orni «questo conflitto per trovare ad esso una soluzione che risolva le questione dei Balcani». Aggiunge: «Milosevic ha detto che senza una soluzione politica questa guerra sarà la tomba della Nato, e io non vorrei che fosse la tomba della Jugoslavia e della pace mondiale. Alcune richieste Nato sono state accolte dalla Jusgoslavia, altre non possono essere un tabù. E' possibile modificarle, anche perché sono sbagliate e contrarie all'interesse della pace». Domanda: «Avete esplorato altre strade negoziali sotterranee, o la Jugoslavia è ancora isolata? E sui profughi, ha chiesto garanzie?». «Si stanno facendo tentativi, e Belgrado non è isolata. Quanto ai profughi, se si accetta mia presenza intemazionale ci sono già ipotesi di garanzie». Cossutta e i suoi sono venuti a portare piena solidarietà a Milosevic, e l'argomento profughi è di quelli su cui non vorrebbero soffermarsi troppo. Con riluttanza il senatore rivela di aver toccato LI tema nell'incontro. Sembra che abbiate parlato in modo marginale di fatti che hanno indignato il mondo. Tutta quella gente è fuggita per colpa della Nato o perché cacciata. per avventura, a colpi di baionetta dalle forze speciali serbe? «E' giusta la tesi di Milosevic che i fuggiaschi si siano moltiplicati per sfuggire ai bombardamenti della Nato. Abbiamo visto tutti le immagini drammatiche. Io dico non solo per paura delle bombe, ma anche per le pressioni esercitate nei loro confronti». Esalta l'accordo Milosevic-Rugova, e alla domanda su quanto questi possa rappresentare una comunità albanese che in gran parte è stata costretta a fuggire, svicola: «Non posso esprimere valutazioni. Ma Milosevic dice che Rugova è molto rispettato dalla comunità albanese». Una comunità che, come il mondo ha visto, ha dovuto cercare scampo alle frontiere, nella terribile catastrofe umanitaria in corso. Ma su questo il senatore non si sofferma, appunto. E salutando, va a incontrare il ministro degli Esteri, Jovanovic. Immediate le reazioni in Italia. «L'incontro tra Cossutta, segretario di un partito della maggioranza, e Milosevic mi lascia sgomento - dice il cossighiano Angelo Sanza -. E' un episodio che meriterebbe decisioni immediate e conseguenti, se non fosse in atto la guerra». E secondo Silvio Berlusconi: «Disturbano presenze che si esprimono in modo diverso, dentro la maggioranza. La missione di Cossutta è pericolosa, perchè può far sperare a Milosevic che l'alleanza si divida». Il Cavaliere «Disturbano presenze che si esprimono in modo diverso . nella maggioranza» «Alcune richieste dell'Alleanza atlantica sono state accolte dalla Jugoslavia Altre non sono tabù»