Andie, un'attrice in lotta con il cinema dei maschi di Fulvia Caprara

Andie, un'attrice in lotta con il cinema dei maschi Incontro a Roma con la MacDowell, protagonista di «Biglietti d'amore» che esce oggi nelle sale italiane Andie, un'attrice in lotta con il cinema dei maschi Fulvia Caprara roma Esile, radiosa, riservata, perfetto modello di ragazza chic e di buona famiglia, di quelle che ai gioielli e al trucco preferiscono i jeans e le scarpe basse: a quarant'anni compiuti Andie MacDowell conserva intatto il suo fascino wasp. E' sempre educata, disponibile, incantevole nei sorrisi, ma è anche cresciuta e la maturità traspare nel tono dei discorsi, segnati da nuove, battagliere consapevolezze. Chiusa in un semplicissimo tailleur pantaloni nero, a Roma per promuovere l'uscita (oggi in 120 copie in tutt'Italia) della commedia scritta e diretta da Richard Wenk «Biglietti d'amore», l'attrice si lancia nell'elogio del cinema indipendente e critica l'universo hollywoodiano, ma non solo quello, dominato dagli uomini e quindi dalla loro visione della vita. Che cosa l'ha spinta ad accettare il ruolo di Linda in «Biglietti d'amore»? «Mi sono innamorata subito della sceneggiatura perché contiene un messaggio molto chiaro: il vero amore vince ogni difficoltà». Che cosa guida, in genere, le sue scelte professionali? «Tutto parte sempre dalla sceneggiatura, non guardo alla grandezza del ruolo che vado a interpretare, mi deve piacere la storia». E' vero che, insieme con altre colleghe americane, si è di recente lamentata del fatto che a Hollywood le attrici vengono pagate meno dogli attori? «Sì, perché a Hollywood succede esattamente questo, e poi succede anche che le interpreti vicine ai 40 anni comincino a temere di perdere moli. Ma di tutto ciò non dobbiamo dare la colpa solo a Hollywood: l'intera società in cui viviamo è dominata da questo tipo di mentalità. Personalmente credo che una donna adulta possa essere affascinante allo stesso modo dei suoi coetanei maschi, ma i capi dell'industria cinematografica americana non la pensano così. E questi capi chi sono? Maschi naturalmente». Sul set dei tanti film che ha interpretato, da «Greystoke» a «Sesso, bugie e videotape», da «America oggi» a «Quattro matrimoni e un funerale», ha mai provato il desiderio di improvvisare, di mettere qualcosa di più personale nel suo ruolo? «Ho lavorato con tanti registi diversi, in film indipendenti, dove ovviamente c'è libertà maggiore, e in grandi produzioni... Posso dire che mi è capitato di essere diretta da registi di grosso calibro che lasciavano grande libertà agli attori. Comunque, in genere, se accetto un lavoro è perché la sceneggiatura mi piace e quindi non desidero modificarla. Anzi, mi è capitato, in qualche caso, tre per l'esattezza, di trovarmi a recitare in un film di cui era stata modificata la storia e che, quindi, era diventato una cosa tutta diversa da quella che pensavo di fare». Di che film si trattava? «Naturalmente non posso dire i titoli, anzi ne dirò uno solo, "Bad girls". In quel caso era successo di tutto: cambio di regista, cambio di direttore della fotografia, tre settimane di blocco della produzione durante le quali la storia è stata riscritta. Un vero disastro, meno male che alla fine mi hanno fatto tenere il cavallo che avevo nel film». E' meglio lavorare per gli studio:; o per il cinema indipendente? «I film indipendenti sono particolarmente creativi, spesso hanno enormi difficoltà di affermazione, ma sono il prodotto di autori veri che rischiano in nome dell'arte. Questo non vuol dire naturalmente che io sia stupida e che non mi piaccia esser pagata dalle grandi t roduzioni». Lei ha scelto di vivere lontana da Los Angeles, non ha mai avuto ripensamenti? «No, ho appena cambiato casa e adesso sono più vicina a mia sorella, in una cittadina di circa l orimi hi abitanti dove mi trovo molto bene. Sono troppo competitiva per poter vivere a Los Angeles dove sei sempre sotto gli occhi di tutti e dove, se per un periodo non lavori, rischi subito di andare in crisi. Preferisco la mia vita tranquilla, serena, lontana dalle ansie, dai confronti». in lotta maschi Andie MacDowell con marito Paul Qualley Sono il pugile Joe Frazier Andie MacDowell con il marito Paul Qualley Sono il pugile Joe Frazier 4RMa AiiU'e MacDowell e Andy Garcia in una scena del film «Biglietti d'amore»

Persone citate: Andie Macdowell, Andy Garcia, Joe Frazier, Paul Qualley, Richard Wenk

Luoghi citati: Hollywood, Italia, Los Angeles, Roma