Einaudi, le parole dell'addio

Einaudi, le parole dell'addio Politici, scrittori e gente comune a Dogliani per i funerali dell'editore Einaudi, le parole dell'addio L'ultimo saluto con un sonetto di Shakespeare Marco Ncirotti inviato a DOGLIANI «Il vostro pianto, (piando .sarò morto non si prolungili / Quando più non udrete, Iugulile, tetra, la campana/Propagare in giro notizia che ine ne sono andato / Da questo vile mondo, a ospite dei venni più vili: / Né vi tocchi se leggete questo righe, il ricordo / Della mano che le scrìsse». Con la voce veemente, pulsante di commozione, Alessandra Terni, nipoti' di Giulio Einaudi, ha scolpito nell'aria per lo zio quest'epitaffio, il 71" Sonetto di Shakespeare. Ila comincialo a leggere (piando la bara stava per essere tumulata nella tomba di famiglia, al cimitero di Dogliani, proprio sopra quella della madre di Giulio, accanto a un grande crocefisso in legno. Un gronde crocefisso per un grande laico E il rapporto di Einaudi con la religione l'ha racchiuso in una frase il parroco, don Luigi Galleano: «Era un pensante che si poneva il problema di Dio». Proprio don Galleano aveva benedetto la cassa, alle 10 e mezzo della mattina, nella cappella della tenuta San Giacomo, immersa tra i vigneti e circondata da pini e pioppi. Cerimonia privatissima, con la vedova Renata, il fratello Roberto, figli e nipoti. Poco dopo le 11 il feretro è arrivato alla biblioteca intitolata a Luigi Einaudi. Ad attendere c'era il mondo dell'editoria, della letteratura, della politica in un'unica folla con la gente del paese, con i ragazzi delle scuole. Di fronte ai gonfaloni della Regione e della città di Torino, con quelli di l'arma e Correggio (delle quali Einaudi era cittadino onorario) c'erano lo staff dell'Einaudi, guidato da Vittorio Bo, poi Leonardo Mondadori, Ernesto Ferrerò, il volto segnato dalla commozione piii sincera, poi i critici e gli scrittori, da Corsini a Rianimiti, da Magris a Del Giudice, da Orengo a Castelnuovo, Beccaria, Vivanli 0 ancora altri. Con il sindaco di Dogliani, con quello di 'l'orino, con il presidente della Regione Piemonte, anche il deputato Raffaele Costa, che diceva: «Einaudi ò sempre staio un avversario, ma di grande levatura» Nel gruppo dei parenti, nel dolore di intellettuali amici e della gente di Dogliani era come passassero le parole che avremmo sentito poco dopo al cimitero: «Poiché vi amo talmente / Che vorrei anche dai pensieri vostri sapermi assente / Se dovesse darvi il pensare a me malinconia». Il corteo ha raggiunto il camposanto. Qui la tomba di famiglia, piccolo giardino accanto all'ingresso; i loculi come pareti di un chiostro, un sentiero di ghiaia a circondare un rettangolo di prato che, sotto la piccola pioggia di ieri, mandava un profumo intenso. Hanno deposto la bara, e allora è salita la voce di Alessandra, con quei versi divenuti un'urgenza. Roberto, il fratello di Giulio, in quell'anomala, dolente riunione del mercoledì in via Biancarnano, si era seduto a riposare i 92 anni allo scrittoio del piccolo studio di Einaudi. Aveva visto un libro: Shakespeare tradotto da Ungaretti, una selezione scelta per la collana «Scrittori tradotti da scrittori» (in tre lingue) voluta nel '93 da Einaudi con Valerio Magrelli. I.a traduzione era fin dall'inizio una delle cure di Giulio. Roberto ha aperto un libro che uscirà la prossima settimana, sette giorni dopo il funerale, e si è trovato di fronte parole sulla morte. Le parole che, per bocca di Alessandra, hanno sigillato l'addio: «Oh! se vi cade, dico, uno sguardo su questi versi / Quando già forse sarò sciolto e fuso nella terra, / Non riesca d povero mio nome nemmeno a farsi esprimere, / Ma sia anche l'amore vostro con la mia vita, finito. / Per tema che la gente saggia scorgendo il vostro pianto, / Per via mia non vi beffi, quando me ne sarò andato». Un epitaffio insolito: il Sonetto che la nipote Alessandra Terni ha letto con forza quasi con veemenza Le spoglie sono state tumulate nella tomba di famiglia: un piccolo prato accanto all'ingresso del cimitero Giulio Einaudi Foto sopra: la nipote Alessandra Terni e il figlio Ludovico durante la cerimonia funebre

Luoghi citati: Castelnuovo, Correggio, Dogliani, Piemonte, Torino