Veltroni: tutti in piazza di Aldo Cazzullo

Veltroni: tutti in piazza Veltroni: tutti in piazza // 24 aprile a Roma sfilerà la nuova sinistra Aldo Cazzullo ROMA Quando Walter Veltroni ora un ragazzino. Mohamed Ali demoliva danzando George Fortunali e si riprendeva il titolo dei massimi, Isabel Allende piangeva suo zio Salvador, .lesse Jackson il suo maestro Martin Luther King, Yasser Arafat scampava ad attentati e ne organizzava altri, Leali Rabin era la first lady di Israele una una sua dimenticanza, un conto di soli tremila dollari aperto a Washington quando il marito era ambasciatore e mai chiuso, costrinse Yitzhak alle dimissioni), Sbimon Peres guidava le forze armate di Gerusalemme dal ministero della Difesa, Tahar Ben Jalloun pubblicava le prime raccolte di poesie, Jack Lang sedeva nel consiglio comunale di Parigi e teneva ambo le chiavi del cor di Mitterrand. Diventato segretario Ds, Veltroni non lui resistito alla tentazione di radunarli tutti quanti, o almeno di provarci. Rischiando un po', perche le defezioni dell'ultima ora sono in agguato II pretesto ò la manifestazione romana di sabato 24 aprile, quando, attraverso questi testimonial, tratti direttamente dal suo album di ricordi, Veltroni spera di lanciare il partito radicale ci 1 massa in cui vorrebbe trasformare l'ex pei. Titolo: «Sicuri senza razzismo», ovvero come tutelare gli anziani dagli scippatori e gli immigrati dagli sfruttatori. Diretta tv su RaiDue, corteo da piazza della Repubblica a Yasser Arafat piazza del Popolo, discorsi degli ospiti (quello di Jackson via video, quello di Ali legato alla sua salute), concerto di Lucio Dalla e - non è uno scherzo - degli luti Illiniani, che lo stesso Dalla definiva in una canzone una «noia mortale». Evocati in effigie, Aline San Siiti Kyi (una spilla coniala per l'occasione chiede libertà per la Nobel birmana) e i profughi kosovari, cui e dedicato il manifesto - una famiglia in fuga tra la neve - elle accoglie i visitatori delle Botteghe Oscure. «Sarà una delle piti grandi manifestazioni europee di sempre. Per la prima volta dopo dieci anni i nostri militanti tornano in piazza per un corteo nazionale», si sbilancia Veltroni, promettendo dieci treni speciali e 700 pullman. Sono attesi italiani immigrati in Belgio, Svizzera, Francia, Germania, rappresentanti dei partiti fratelli - non più i comunisti dell'Est ina i socialisti del Nord -, delegazioni di extracomunitari da tutta Europa. «Vogliamo raccontare la nuova sinistra che stiamo costruendo», assicura Veltroni, 'neutre nei corridoi del Bottegone sciamano le ragazzine volontarie - tutte dall'accento rigorosamente romanesco - che cercano di non far rimpiangere i funzionari stipendiati, e nella bacheca delle tessere storiche del pei il logo di Spartaco che spezza le catene e il profilo di Lenin vengono rimpiazzati dalla plastica blu tipo carta di credito della tessera 1999, con piccola Quercia nell'angolo (destro). Cioè: un partito che non sia più «ex» di nulla, costruito «a rete, non a segmenti». Parole chiave, che risuoneranno nella manifestazione del 24: «valori», «idee», «diritti unii.ni», «campagne» per una sinistra «aperta» e «moderna» e un «internazionalismo» «rinnovato». E poi: ostentato disinteresse per il «teatrino» di Palazzo - così, alle domande sui dubbi di Cossutta, il segretario dichiara di pensare più ai profughi di Blace -. Un occhio distratto alle «bread and butter issues», al pane e burro dell'economia sul cui fronte la cultura radicale americana si è arresa da tempo - anche se Veltroni inserisce tra le «campagne» anche quella per il contratto dei metalmeccanici -. Impegno per i valori e i diritti umani, «nuova frontiera dell'internazionalismo»: cui sono funzionali, assicura il segretario, anche le bombe Nato. Yasser Arafat