DUE TRENTENNI DI TALENTO

DUE TRENTENNI DI TALENTO UNIONE MUSICALE DUE TRENTENNI DI TALENTO Leonidas Kavakos, violinista con il pianista PeterNagy LEGGENDO il curriculum di Leonidas Kavakos - il violinista che insieme con il pianista Peter Nagy anima il concerto settimanale dell'Unione Musicale (serie blu) al Conservatorio, mercoledì 7 alle 21 viene da chiedersi come un ragazzo di neppure trent'anni sia riuscito a ottenere tutto quanto umanamente si può chiedere alla professione artistica: vittorie ai concorsi più importanti del globo, ingaggi con le maggiori orchestre sinfoniche, fama e prestigio. Leggendo il curriculum, dunque, si vede che Kavakos è figlio di artisti, che ha iniziato a suonare prestissimo, che ha studiato con ottimi maestri. Tutte cose buone e raccomandabili, ma che di per sé non spiegano un bel niente: di pseudo enfant prodige, spinti e illusi da genitori più o meno frustrati nelle loro velleità artistiche, è pieno il mondo e la parabola professionale di questi ragazzini dura anche meno di un fuoco di paglia. Quando invece la carriera prende una strada diversa, quando numerose giurie sono concordi nel giudizio e gli ingaggi ai massimi livelli si susseguono uno dietro l'altro, allora si può stare certi che l'interprete in questione è un vero artista e che la sua stella è destinata a brillare a lungo nel tempo. Come nel caso di Kavakos, di cui si apprezza l'intelligenza delle scelte, la sovrana perizia tecnica, l'incantevole e non manierata sonorità. Com'è opportuno in questi casi, anche l'interprete che siede al pianoforte non è da meno del suo collega violinista: Peter Nagy - ungherese trentanovenne già allievo della rinomata accademia Liszt di Budapest si è affacciato presto alla ribalta internazionale e oggi compie numerose e regolari tournée in Giappone, in America, in Australia e nei Paesi nordeuropei. All'intensa attività in orchestra affianca quella di camerista. Il programma presentato nel concerto di mercoledì è decisamente non banale ed evita con oculatezza le secche del repertorio classico-romantico - troppo sentito e risentito - pur rifiutando le maggiori asperità della letteratura contemporanea: viene privilegiata, al contrario, una lìnea moderna ma morbida dove la personalità dei singoli interpreti può emergere con sicurezza pur nel rispetto delle idee compositive e della tranquillità del pubblico più tradizionalista. La serata si apre infatti con la «Suite italienne», ovvero la silloge che Stravinskij ricavò dal suo stesso balletto pseudo-settecentesco «Pulcinella»; le altre pagine sono, nell'ordine, «Thème et variations» di Olivier Messiaen e le Sonate di Ravel e Respighi. I biglietti di platea e galleria sono in vendita a 35 mila lire; ingressi a 25 mila (tel. 011/54.45.23). Alfredo Ferrerò i o r a e n . a l n Leonidas Kavakos Nella foto sopra il pianista Peter Nagy. Sotto Ilaria Schettini 16

Luoghi citati: America, Australia, Budapest, Giappone