«Pronto, che cosa succede?»

«Pronto, che cosa succede?» «Pronto, che cosa succede?» La tecnologia nascosta dietro i nuovi gestori UN cliente di Infostrada (o di Albacom o di Wind), abitante in Torino, quando desidera chiamare un amico che abita a Milano, si collega ad un sito Infostrada allocato a Torino, utilizzando la rete telefonica commutata di Telecom. E' questa l'antica ben nota rete telefonica, che è diffusa in tutto il mondo e distribuita su tutto il territorio, dalle grandi città ai villaggi sperduti del Sud della Terra del Fuoco. E' chiamata «commutata» perché le varie centrali disseminate nella rete possono commutare le connessioni in modo da collegare qualunque telefono del mondo a qualunque altro. Nel sito di Infostrada vi è un apparato elettronico che riceve in contemporanea tutte le chiamate di quanti hanno sottoscritto il contratto con Infostrada. Questo apparato non è prodotto in Italia, ma è importato dall'estero come avviene per la grande maggioranza delle tecnologie di Telecom, Olivetti, Infostrada, Albacom e Wind. In questo settore il nostro è uno dei Paesi tecnologicamente più arretrati del mondo. L'apparato elettronico svolgo un lavoro molto raffinato. In primo luogo traduce, telefonata per telefonata, il segnale «analogico» in ingresso - una copia elettrica «analoga» all'onda di pressione prodotta nell'aria dalla bocca del parlatore - in una lunga sequenza di segnali binari o bit, uno o zero. In secondo luogo intermescola tutti i bit di tutte le telefonate in ingresso su un unico canale di uscita. Questo canale di uscita è uno dei cosiddetti «circuiti diretti numerici» o «linee punto a punto» che vanno direttamente da un luogo ben preciso del territorio - nel nostro caso, dal sito torinese di Infostrada - ad un altro, il sito Infostrada di Milano. I circuiti diretti numerici sono dotati di grande capacità trasmissiva, soprattutto dopo l'avvento delle fibre ottiche: basti pensare che solo un sottilissimo filo di vetro può portare molte migliaia di telefonate contemporane¬ amente e presto potrà portarne qualche milione. Come abbiamo già detto, Infostrada noleggia i circuiti diretti numerici di cui ha bisogno per collegare le principali città italiane direttamente dalla concorrente Telecom che per il momento è l'unico fornitore di queste linee in Italia. E' il nostro governo il soggetto che definisce il prezzo del noleggio secondo un'equità di difficile determinazione. Il circuito diretto numerico arriva al sito Infostrada di Milano dove risiede il destinatario della telefonata. Qui un apparato elettronico di produzione straniera, dello stesso tipo di quello che opera nel sito Infostrada di Torino, separa le singole telefonate ricevute dal circuito diretto numerico e le instrada contemporaneamente ai rispettivi destinatari. A questo fine, utilizzerà ancora una volta la rete telefonica commutata di Telecom, rimanendo possibilmente nell'ambito del distretto telefonico di Milano. In sostanza, un'interurbana è suddivisa in due urbane separate dal transito sul circuito diretto numerico che collega la città di partenza a quella di arrivo. Quindi Infostrada compra all'ingrosso da Telecom a prezzi politici e vende al minuto in concorrenza oon il suo stesso fornitore. E' mercato? (a.r.m.)

Persone citate: Olivetti

Luoghi citati: Italia, Milano, Torino