VOLARE

VOLARE VOLARE Così la macchina imita la natura u N passerotto zampetta su un ramo, poi all'improvviso spicca il volo. Fila via come una saetta nel cielo trasformandosi in una fantastica macchina volante. Quando è successo il miracolo per cui un essere terrestre ha conquistato la padronanza dell'aria? Qualcosa come. 140 milioni di anni fa. Furono alcuni rettili, probaJailmejJteAU Arco- genetiche passate attraverso il filtro della selezione naturale, acquisirono la facoltà di solle varsi nell'aria. Radicali trasformazioni si compiono nel corso del tempo per rendere quei pionieri sempre più adatti alle esigenze, del volo. Le ossa si svuotano, riempiendosi d'aria (si chiamano ossa «pneumatiche») e naturalmente lo scheletro ne guadagna in leggerezza. Basti l'esempio dell'odierna fregata, un uccello che ha un'apertura d'ali di due metri e venticinque centimetri e pesa soltanto centododici grammi! Via via tutti gli spazi disponibili del corpo si riempiono di sacchi aerei comunicanti con le ossa pneumatiche. Mascelle e denti sono troppo pesanti. Li possiede ancora uno dei primi uccelli, l'Archaeopteryx, che svolazza nei boschi del Giurassico. Ma poi scompaiono, sostituiti da una struttura nuova di zecca, solida e leggerissima, il becco. E' uno strumento prodigioso, adattabile a tutti gli usi. Può avere forme e dimensioni diversissime, può essere arma di offesa e di difesa, utensile per scalpellare il legno, filtro azioni^per l'acqua, spatola per scanda frantumare gusci, mezzo per ?liare il fango, tenaglia per trasportare pesi, afferrare pre de, imboccare i piccoli. La massa muscolare si addensa soprattutto nella parte centrale del corpo, in corrispondenza del centro di gravità. E ben cinquanta muscoli, i più poderosi, sono mobilitati per muovere gli arti anteriori trasformati nel più straordinario strumento di volo che si conosca, l'ala. E' tanto massiccia quella muscolatura che ha bisogno di una speciale piattaforma di aggancio. Si forma così una robusta cresta ossea, la «carena» che emerge dallo stemo. Gabbia toracica e colonna vertebrale perdono la loro pieghevolezza per far sì che la «carlinga» dell'uccello risulti ben rigida. In compenso l'ala è stupendamente snodata, flessibile, cedevole e resistente al tempo stesso. Può aumentare di superficie se le penne remiganti vengono spiegate, può diminuire se vengono riunite. Comunque asseconda mirabilmente il volatore nei suoi movimenti. In generale l'ala ha la superficie superiore convessa, quella inferiore concava. Superiormente si ha un risucchio d'aria che imprime ua spinta verso l'alto, inferior- mente si crea una forza premente che contribuisce al sollevamento. Ma il successo degli uccelli non si spiegherebbe se non ci fossero le penne a ricoprirli. Un rivestimento leggero e flessibile, ricco di spazi in cui l'aria rimane intrappolata, creando un perfetto isolamento termico. Ecco perché gii uccelli hanno una temperatura superiore a quella dei ^malttnlferi e riescono a mantenerla invariata anche negli alti strati dell'atmosfera e nei climi più rigidi. La penna è una delle più brillanti trovate dell'evoluzione. A occhio nudo ci appare come una bacchetta rigida da cui si dipartono lateralmente tanti rami o «barbe» inserite obliquamente. Una singola barba è come una penna in miniatura che porta a sua volta tante «barbule», ciascuna delle quali termina con una sorta di uncino che si aggancia a quelli delle barbule vicine. Ne risulta un tutto continuo, come la trama di un morbido tessuto. In una penna remigante di gru le barbule sono all incirca sei- centomilal S'sempre v tacolo affascinante ' un'aquila maestosa cne vola su grandi distanze ad ali spiegate senza battere un sol colpo d'ala, sollevandosi in ampi cerchi a spirale. Al pari delle cicogne, degli avvoltoi, dei pellicani, anche l'aquila ha imparato il segreto di risparmiare energia sfruttando le correnti d'aria ascensionali: quelle «termiche» che si creano dove l'aria riscaldata al suolo dai raggi solari tende naturalmente a salire e quelle «dinamiche» che si formano quando il vento, incontrando un ostacolo naturale come il fianco di una montagna, è costretto a deviare verso l'alto. L'aerodinamica ci aiuta a capire la ragion^ terrei te con 1 Btwcui i veleft ^aSoTeS© smiganti dive: _ a differenza di quelli marini, come gli albatri o le fregate, che posseggono ali lunghe, strette e appuntite. La ragione è semplice. Sul mare non esistono le correnti ascensionali che si riscontrano sulla terra. Ragion per cui i grandi veleggiatori marini debbono affidarsi al vento, utilizzando sapientemente le variazioni di velocità, virando quando occorre e modificando di volta in volta la posizione del piano alare. La grande maggioranza degli uccelli però ha adottato il «volo battente», un tipo di volo che presenta un numero incredibile di varianti secondo le spe¬ cie, mtfffiffifopre carattcrizzato dal.battito ritmico delle ali. Il numerom battiti varia enormemente. Sono soltanto due al secondo nell'airone cenerino, ma raggiungono gli ottanta al secondo nel colibrì. Naturalmente il nostro occhio non riesce a vedere questo battito d'ali cosi rapido. Per fortuna c'è la macchina fotografica che riesce a fermare l'immagine e ci rivela le diversissime posizioni di volo che non riusciamo a scorgere a occhio nudo. Ci sono poi le strategie escogitate dall'evoluzione per ridurre al minimo il consumo energetico, dato che l'uccello brucia energia a un ritmo molto elevato. E ci sono le spettacolari formazioni di stormi in _.a.GTO.Q»... in ordine sparso, che suscitano la nostra ammirazione e colpiscono la nostra fantasia. Senza parlare poi dello fantastiche migrazioni. Navigazione, orientamento, giorno o notte, per migliaia di chilometri spesso senza soste sui mari e sui deserti, arrivi incredibilmente puntuali nelle zone di nidificazione, capacita di ritrovare la zona di nidificazione o la stessa zona di svernamento dell'anno precedente. Tutti fenomeni straordinari che, nonostante le ricerche degli studiosi, conservano ancora in gran parte il fascino del mistero. Isabella Lattes Coif mann TIPI DI IMPENNAGGI Monoderivo con impennaggio orizzontale rialzato TIPI DI ALI Ala diritta Ala a geometria variabile Gli uccelli sono macchine meravigliose: l'evoluzione biologica ha anticipato molte soluzioni che poi la tecnologia ha adattato alle proprie esigenze molte soluzioni che poi la tecnologia ha adattato alle proprie esigenze SPOIUER IMPENNAGGIO VERTICALE ALETTONE CODA TIMONE DI DIREZIONE TIMONE DS PROFONDITÀ' 1PERSOSTENTATORE UL BORDO DI ATTACCO CODA TIMONE DI DIREZIONE Penne con lo stesso ruolo dei flap e degli ipersostentatori, ossa cave come i materiali aeronautici superieggeri TIMONE DS PROFONDITÀ' 1PERSOSTENTATORE ORDO DI ATTACCO RE na

Persone citate: Isabella Lattes

Luoghi citati: L'aquila