IEGOR GRAN: CHE GUAIO PERDERE IL DIPLOMA di Giovanni Bogliolo

IEGOR GRAN: CHE GUAIO PERDERE IL DIPLOMA IEGOR GRAN: CHE GUAIO PERDERE IL DIPLOMA IPSO FACTO legor Gran trad. Guido e Daniela Almansi Mondadori pp. 140 L. 26.000 NFINITE storie, daba mela di Adamo in poi, raccontano le conseguenze catastrofiche di un gesto meauto o di un evento banale; e dopo Kafka, dabo straniero di Camus alla maialimi di Marie Darieussecq, tutte o quasi col tono deb'incubo e il peso di un'angosciosa metafora. Anche legor Gran un altro russo che si aggiunge alla folta legione straniera impegnata a difendere il residuo prestigio deba letteratura francese - adotta per il suo romanzo d'esordio questo logoro cliché, ma per piegarlo al suo umore beffardo e sottoporlo a una profonda anche se quasi inavvertita trasformazione. Il caso inopinato che da l'avvio alla vicenda di Ipso Facto è lo smarrimento di un diploma di maturità, non potendolo esibire ab'inflessibile "capa del personale" deb'istituto di paleontologia in cui lavora, il narratore non soltanto deve rinunciare ali attesa promozione a direttore della sezione erbivori del Creta¬ ceo, ma va incontro a una sene inaudita di sventure: beenziamento, divorzio, miseria, disprezzo e abbandono da parte di parenti e amici. Tutto secondo le regole del genere. La novità è che il malcapitato è il primo a rendersi conto deb'enormità della propria colpa e ne accetta come una giusta punizione tutte le penose conseguenze. Diversamente da tutti gli altri personaggi che dall'inizio dei tempi lo hanno preceduto in questo genere di disavventure, l'eroe di Gran non scopre da un momento ab'altro che il mondo è diverso da come pensava e non si sente di colpo precipitato in babà deU'assiirdo, ma del suo mondo - che assurdo e bislacco appare ai nostri occhi ma non ai suoi - è dall'inizio aba fine parte consapevole e integrante. Il suo è infatti un mondo in cui la memoria è diventata così labile e il senso deba realtà cosi dubbio da doversi affidare aba meticolosa conservazione di ogni più piccola, tangibile prova, e lui come tutti i suoi simili passa il meglio deba vita ad archiviare, catalogare, schedare documenti, ricevute e biglietti. Chi non lo fa - o lo fa in modo tanto sbadato da perdere il diploma di maturità - è un asociale immeritevole di compassione o un pericoloso sovversivo. E non è l'unica stranezza: in quel mondo, parole che designano onorate professioni - insaccatore, trebbiatore, potatore, laminato-e - fanno la funzione di epiteti ingiuriosi, azioni disdicevoli come queba di spiare con un potente binocolo l'intimità dei dirimpettai sono considerate un normale passatempo e gb atti sessuali più espliciti e fantasiosi - l'intero campionario debe fibe rubricate nei manuab di psicopatologia sessuale - vi hanno luogo di banab convenevob e si praticano dove capita, dietro allo sportello del provveditorato agli studi con la foba in attesa che si lascia sfuggire qualche comprensibile brontobo di impazienza o, a tre, in un'aula di tribunale, tra il giudice e la coppia di cui ha appena sancito il divorzio con affidamento alla donna deba custodia dei documenti. Altra non piccola deroga alle convenzioni del genere è d lieto fine: placati i rimorsi di coscienza, il paleontologo scopre di poter trasformare la sua stessa disgrazia in una formidabile occasione di riscatto, ossia, sempre senza mettere in discussione i bizzarri principi che vigono nel suo mondo, impara se pur tardivamente a sfruttarli a proprio vantaggio, prima diventando il capofila eh sbandati d'ogni sorta che per un momento, e con uno spudorato hu¬ mour noir, pensa di organizzare in un movimento di "sans papier", poi proponendosi come unico esperto capace di attestare il grado di autenticità debe tante copie del suo diploma che come per incanto sono spuntate un po' dovunque e che i collezionisi i si contendono in aste miliardarie. Ma non è quebo a cui aspira: anche il successo, come prima la sventura, lo pone fuori daba regola e lui non avrà pace fino a quando non sarà reintegrato nel suo Istituto e potrà tornare aba normahtà del suo lavoro con gb iguanodonti e del suo tempo libero con i certificati, le ricette e gb scontrini fiscali. Unico a salvarsi da questo allegro massacro e il valore di apologo che assume la storia. Ma è un apologo agrodolce e debitamente sibillino, compatibile col viraggio al grottesco che il giovane narratore impone sia aba realtà che a uno dei modi più collaudati di rappresentarla e con la scrittura ironica, sommessa e disincantata di chi, ben sapendo che 'quando stai zitto la vita ti passa accanto senza fare troppo caso a te e il suo cosiddetto carico di disgrazie va a colpire qualcuno più esposto.il chiacchierone fa da parafulmine e tu vieni risparmiato", molto a malincuore ha dovuto rinunciare a tacere. Giovanni Bogliolo IPSO FACTO legor Gran trad. Guido e Daniela Almansi Mondadori pp. 140 L. 26.000

Persone citate: Camus, Daniela Almansi, Kafka, Marie Darieussecq