RAGAZZI, STATE ATTENTI AI GENITORI BUONISTI

RAGAZZI, STATE ATTENTI AI GENITORI BUONISTI RAGAZZI, STATE ATTENTI AI GENITORI BUONISTI Perché di nuovo gli adulti scelgono per voi? BOLOGNA OTREBBE sembrare facile riconoscere le più recenti tendenze degli interessi sviluppati dai ragazzi lettori e avventurarsi così per i saloni della Fiera e tentare di individuare i futuri orientamenti. Ma siamo di fronte a un pubblico enigmatico, composto da segmenti molto diversificati. Un primo settore va escluso da un possibile giudizio intomo all'autonomia delle scelte: quello dei consumatori di libri dalla primissima infanzia sino ai 7, massimo 8 anni. In questo periodo l'influenza degli adulti è praticamente totale, anche se i gusti personali hanno certo il loro peso. Ad esempio, quando verso i quattro anni di età scoppia la passione per i dinosauri (spesso chiamati «mostri») è impossibile non soddisfare un'esigenza così diffusa. Ma alla fine la scelta del libro viene decisa dall'adulto. Altrettanto dicasi per le fiabe, per le quali i genitori prediligono Walt Disney, anche per la comodità di aggiungere le video-cassette alla carta stampata. l di ll d gAltro discorso è quello dagli ottonove in avanti. I dati del 1998 (anno che ha visto il settore ragazzi superare per la prima volta i 2000 titoli) sono mequivocaboli. Fra i successi risulta largamente in testa La gabbianella di Louis Sepulveda (Salani); fra le collane, «Piccoli brividi» di R. L Siine (Mondadori). Fra i due argomenti non potrebbe esserci abisso più profondo, che ci lascia alquanto perplessi sulla realtà della situazione. Nessun mistero, se accettiamo un'ormai vecchia e consolidata tradizione dei tempi di Pinocchio e di Cuore: i bambini elessero Pinocchio a espressione della loro autonoma scelta di lettura, gli adulti imposero Cuore che finì per piacere anche agli stessi piccoli lettori. I quali, comunque, non hanno ancora difese nei confronti della pagina scritta (ma ce le hanno forse le lettrici adulte di oltre un milione di copie al mese di «Harmony»?), ma sono su strade che da soli probabilmente non percorrerebbero. Non vorrei che qualcuno pensasse che io osassi paragonare La gabbianella a Cuore, e tanto meno «Piccoli brividi» a Pinocchio. Un abisso li separa, l'indicazione è dovuta solo all'esigenza di trovare un paragone chiaro per tutti. Se poi qualcuno volesse stabilire un filo conduttore fra il didatticismo di Cuore e quello della Gabbianella, affari suoi. Ma non sbaglieremmo poi di molto se soltanto riflettessimo sul buonismo verso cui gli adulti tentano di indirizzare i ragazzi. Ragazzi che ci hanno spiazzato, tenendo segrete le loro passioni e le loro preferenze. Non possiamo individuare (se non per approssimazione) quali filoni narrativi interessano loro, ricordando - all'inizio dell'età adolescenziale - la profonda differenza di inclinazioni che intercorre tra femmine e maschi. La crisi che inizia con l'età puberale è oggi molto diversa da quella che na caratterizzato le generazioni precedenti: nei suoi confronti noi non abbiamo strumenti di giudizio adatti. C'è una tendenza a bruciare in fretta tutto quel poco che si è vissuto e quindi anche le letture. Scrive George Siménon in Pedigree, a proposito del giovane protagonista: «Se ne andrà, non farà mai e poi mai la vita che fanno sua madre e suo padre (non leggerà quindi i loro libri, n.d.a.); giura a se stesso che escluderà dalla sua esistenza tutto quello che potrebbe ricordargli l'infanzia». In questa fase di grave problematicità per ragazze e ragazzi, l'editoria sembra muoversi a tentoni, azzardando la proposta di scrittori nuovi o sperando che quelli più noti tolgano un capolavoro dal casetto. Anche il settore ragazzi si sta modellando sui metodi dell'editoria per adulti: pubblicare a qualsiasi costo il maggior numero possibile di libri, sperando che dal cilindro esca inattesa una Gabbianella che diventi un best-seller incontrastato. Largo spazio, alla Fiera di Bologna, è riservato al settore dell'Editoria scolastica. Gli insegnanti vi trovano un'ampia documentazione sui libri per i loro studenti: hanno così modo di poterli guardare e confrontare. Molti editori presentano anche le collane di «narrativa» destinate alla scuola media dell'obbligo: per intendersi, i romanzi la cui parte finale (in genere almeno un terzo del volume) è destinata alle «schede di lavoro», di cui non si parla mai male a sufficienza. In relazione alla «narrativa» nella scuola media, è da considerare anche il problema, fondamentale, della scelta dei testi. In proposito, Piero Citati ha scritto [la Repubbli ca, 27-1-1999): «La scuola cerca, con una pervicacia e una costanza che ha del prodigioso, di sradicare dai ragazzi qualsiasi desiderio del libro; al liceo offre La coscienza di Zeno, un testo incomprensibile per un giovane, invece di Delitto e castigo e del Processo che spalancano mondi anche a un dodicenne». Sull'argomento le opinioni sono, è ovvio, del tutto contrastanti. Sarà interessante ascoltare il parere di Daniel Pertnac, in Fiera per presentare le nuove collane Feltrinelli, «Kids»e«Sbuk». Altri tre editori entrano nel mercato ragazzi: Motta, Archinto (ma qui si tratta di un ritorno, dopo un'assenza durata troppi anni) e Messaggero (di S. Antonio) di Padova. Questi nuovi ingressi compensano largamente alcune cessazioni di attività dopo esperimenti editoriali che si sono risolti in modo negativo. Il settore ragazzi fa gola agli operatori, è l'unico in crescita (nel '98 ha avuto un incremento del 3,8% rispetto al '97). Siamo però di fronte a un mercato piuttosto confuso, nel quale sono permesse anche improvvisazioni che nuoedono ad una concreta ulteriore espansione. Fórse è opportuno non perdersi tra le infinite sollecitazioni che la Fiera può offrire a chi la visita. Più opportuno è insistere sul cambiamento che si sta verificando tra i possibili fruitori dei libri. Francesca Lazzarato (direttrice della collana Junior Mondadori), in proposito, ci ha dichiarato: «Se fino a qualche anno fa si poteva dire che buona parte dei ragazzi lettori sceglieva autonomamente i propri libri, e che proprio questa apertura aveva contribuito a svecchiare e cambiare il panorama della letteratura giovanile in Italia, oggi non è più così, o almeno non del tutto. Gli adulti, e in primo luogo la scuola, hanno in buona parte ripreso nelle loro mani il controllo e la scelta delle letture giovanili, invece di essere «lettori competenti» che consigliano, aiutano, mettono a disposizione la propria esperienza e danno accesso ai testi, preferiscono trasformarsi in «prescrittori» di lettura, imponendo i propri criteri, che non sempre coincidono con quelli del lettore giovane e che, soprattutto, raramente gli permettono di «andare e venire» tra i libri a proprio piacere». Roberto Denti Il mercato è dominato dalla Monàidori (quasi il30% nel W), seguono Piemme e Dami, Salani e Walt Disney (tra r8e il 6% ciascuna) Bompiani e De Agostini A FIERA l BOLOGNA

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