Con Ragazzoni in riva al lago

Con Ragazzoni in riva al lago IL TASCABILE Con Ragazzoni in riva al lago dello lo Coltiva | |~|LL'EPOCA in cui frequentavo le elementari, ero molto indecisa su cosa avrei fatto da grande, o macchinista dei treni o poetessa, senza saper che scegliere, dato che mi piaceva sia lo sferraglio delle locomotive sia la morbidezza delle rime. Coltivando la mia prima passione, tenevo appesa al muro della mia camera una cartina ferroviaria, dove la linea Novara-Domodossola era sottolineata con il pastello dello stesso colore. Sapevo a memoria il nome di tutte le stazioni e, quando mentalmente conducevo il mio treno, era d'obbligo per me fare una sosta in una località che si chiamava Orta. Non era un nome qualsiasi, ma lo strano femminile di un sostantivo consueto; e a me, fascinata fin da allora dai suoni delle parole, pareva un incanto. A pensarci, adesso che sono approdata proprio qui, lo stupore mi prende Con alla gola. «Ad Orto, in una camera quieta/ che s'apre sopra un verde pergolato» naturalmente non potevo non incontrare Ragazzoni (Orta San Giulio 1870 - Torino 1920), poeta tra scapigliatura e crepuscolarismo. Nei suoi versi («I bevitori di stelle e altre poesie», Scriptorius, tel. 0322.915.867) qualcuno potrà trovare satira antimilitarista o contestazione della poesia aulica; io ci leggo soprattutto la rappresentazione dolce-amara della «sonnolenza di pensiero» di un chiuso ago ambiente di provincia. Chi vive qui, riconosce in queste poesie il sapore ombroso di quel lago feriale che è sconosciuto ai turisti, le sere silenziose nel limbo del vino, «come quando/ piove, d'autunno e si/ muore dovunque di/ noia, e noiando». Perché è poeta, chi è capace «in un giamo di del, d'aria e di sole» di mandare al diavolo il proprio lavoro di «fabbricar parole»; chi riesce a mettere a nudo quel punto dolente che sentiamo pulsare quando, soli, esitiamo e «cerchiam nel sogno una pai dolce spiaggia»; poeta è chi beve «le stelle piovute in riflessi/ nell'acqua», anche da morto, se c'è qualcosa dopo la morte, oltre alla toccante eternità di quel che di noi rimane scritto in un libro. Laura Padani « ÌV V ^H^F ^eflfr Afc/ poeto (A* Orto /« db/ce e oinara,sonnolenza di pensiero che domina l'ambiente provinciale «I bevitori di stelle» e altri versi: il sapore ombroso di uno specchio sconosciuto ai turisti 99

Persone citate: Laura Padani, Orta, Ragazzoni

Luoghi citati: Domodossola, Novara, Orta San Giulio, Torino