TYLER, I SEGRETI NELLA LETTERA di Masolino D'amico

TYLER, I SEGRETI NELLA LETTERA TYLER, I SEGRETI NELLA LETTERA Deliziose «Storie degli altri» LE STORIE DEGLI ALTRI Anne Tyler trad. Laura Pignatti Guanda pp. 278 L. 26.000 OTER contare sul fatto che ogni due o tre anni arriverà un nuovo romanzo di Anne Tyler fa parte dei piccoli rassicuranti piaceri della vita; è un po' come sapere che quella certa tratto ria fuori mano non ha ancora cambiato gestione né abitudini, e che potremmo ancora all'occorrenza offrirci lì una cenetta appetitosa senza brutte sorprese, né al momento del conto né a quello della digestione. «Le storie degli altri» è sul consueto buonissimo standard della scrittrice di Baltimora, e anzi mi sentirei di sostenere che per qualche verso addirittura se ne solleva. Ambiente e ingredienti sono quelli consueti. America di provincia, personaggi che gravitano intorno alla piccola borghesia, qualcuno aspirando a sollevarsene, qualcun altro essendone caduto più in basso; mestieri un tantino insoliti, e qualche punta di eccentricità. Barnaby che rac- conta la storia è un trentenne con vari fallimenti alle spalle, un matrimonio adolescenziale finito quasi subito, studi interrotti appena iniziata l'Università, il peso di gravi marachelle commesse da ragazzo, per le quali i genitori riuscirono a evitargli il carcere minorile solo affrontando spese e umiliazioni che ora la madre non cessa di rinfacciargli. Da molto tempo peraltro Barnaby riga dritto, con una occupazione umile ma benemerita, lavora infatti per una organizzazione di assistenza a domicilio comportante chiamate per spostare mobili, issare alberi di Natale, accompagnare vecchiette a fare la spesa, ecc. Lo fa volentieri, ma sia i familiari, che peraltro vede pochissimo, sia la ex moglie, che si è risposata e vive in un'altra città, gli rimproverano tutto il tempo la mancanza di ambizioni, il poco denaro che guadagna, e insomma continuano a trattarlo come un caso senza speranza. In effetti Barnaby vive in una stan zetta poco pulita, e invitato a cena si presenta con una giacca di pigiama; ma prova perii prossimo una curiosità genuina, nella quale ha incanalato gli impulsi che da ragazzo lo spin gevano a entrare di nascosto nelle case dei vicini e a rovista re nei loro cassetti. Proprio questo suo osservare chi gli sta intorno mette in moto la vicenda, un sabato in cui Barnaby sta prendendo il treno per andare a trovare la figlioletta. Alla stazione nota un tale che cerca fra i passeggeri in partenza per Philadelphia qualcuno che sia disposto a recapitargli una busta; una donna accetta l'incarico, e Barnaby comincia a fantasticare sul contenuto del plico e sulle possibili conseguenze della missione. Così in treno cerca di sedersi accanto alla donna e di attaccare discorso con lei. Non ci riesce, ma quando incontra la stessa donna sullo stesso treno, la settimana dopo... Altro non anticipo, i fedeli di Anne Taylor si aspettano anche qualche sorpresa. Dichiaro solo che questo libro è una delizia. La trovata principale, naturalmente, è Barnaby stesso, un fe rito della vita dalle cicatrici in lenta rimarginazione, intento a curarsi e a osservarsi con una ironia che lo ripara da molte spiacevolezze, ma non proprio da tutte; un filosofo, a modo suo, con antecedenti yankee come lui tranquilli ma non incapa ci di commettere qualche sciocchezza - un glorioso esponente della razza è il Binx Bolb lings del recentemente recuperato Walker Percy («L'uomo che an dava al cinema»). Intorno, una serie di veterani clienti di ambo i sessi, simpatici loro malgrado, perche Anne Taylor, che è una maestra della non- edulcorazio ne, li descrive con tutte le loro esasperanti manie; una bambi na dalla personalità non ancora formata, alternativamente delu sa e speranzosa nei confronti di quel buffo padre assente; e alme no due notevoli figure di donne la sconosciuta del treno, impiegata di banca, come viene fuori, placida, materna, assennata, apparentemente qualificata per fungere da angelo protettore da Barnaby, che per tradizione familiare ne ha sempre aspettato uno, ma forse dopotutto meno che perfetta; e la collega di lavoro del nostro eroe, una secchiata energica e sbrigativa che porta nella coppia quel decisionismo al quale Barnaby è costituzionalmente refrattario. Masolino d'Amico LE STORIE DEGLI ALTRI Anne Tyler trad. Laura Pignatti Guanda pp. 278 L. 26.000

Luoghi citati: America, Baltimora