Santoro rientra alla Rai
Santoro rientra alla Rai Il conduttore di «Moby Dicb> dalla prossima stagione torna nella televisione di Stato, alla prima rete Santoro rientra alla Rai Per l'informazione della prima serata Fuluia Caprara ROMA Atre anni di distanza dal celebre divorzio, Michele Santoro toma sotto il tetto Rai, con l'impegno di lavorare per la prima rete e con la certezza di poter portare con sé i collaboratori più stretti, Sandro Ruoto!o, Corrado Formigli, Riccardo Iacona. Legato a Mediaset da un contratto che scade alla fine di maggio, il giornalista riapparirà sugli schermi della tv di Stato a partire dalla prossima stagione, sicuramente con un programma d'informazione di prima serata, ma anche con la possibilità di intervenire in altre zone del palinsesto, quelle ad esempio dei reportage, sulla linea di «Moby's», e quella riservata al contenitore «Domenica in». «La Rai ha bisogno di grandi narratori di storie - ha spiegato il direttore generale Pier Luigi Celli - e i grandi narratori sono pochi: Santoro è uno di questi». Celli, che oggi chiederà ai membri del consiglio d'amministrazione Rai di ratificare la trattativa per il rientro del giornalista a tempo indeterminato, ha affermato che il Santoro sulla via del ritomo «è cambiato, non a caso rientra a Raiuno». E il direttore della rete ammiraglia Agostino Sacca, amico personale di Santoro e grande artefice dell'operazione rientro, aggiunge: «Valuteremo con Michele le linee del suo impegno per la rete». Un impegno ampio, proprio perché destinato a svolgersi nella rete e non semplicemente nella testata giornalistica. «Santoro non ha posto condizioni per tornare - continua Celli - e nel cda Rai non c'è stata resistenza: il mandato a trattare è stato unanime». Sugli aspetti economici dell'accordo Celli non si dilunga, limitandosi a far sapere che il compenso del giornalista sarà «assolutamente nei parametri dell'azienda». E Mediaset? Si sa che, nelle ultime settimane, quando la trattativa Rai era già alle battute conclusive, Santoro ha ricevuto controfferte, ma la voglia di tornare in Vialu Mazzini è stata più forte. «Sono dispiaciuto commenta Maurizio Costanzo -, penso che perdiamo un grande professionista: di Santoro sono sempre stato il promoter e continuo ad esserlo. Ho favorito il suo ingresso a Mediaset e i nostri rappòrti sono rimasti, anche nelle ultime settimane in cui abbiamo sempre continuato a sentirci, come quelli di prima e più di prima. Spero che porteremo a compimento il nostro progetto di un programma staffetta Canale 5 - Italia 1 dedicato a Padre Pio». Secondo Enrico Mentana, direttore del Tg5, «Michele ha vissuto la separazione dalla Rai con la sindrome dell'emigrante, purtroppo certe volte succede che quando si toma a casa si scopre che le cose non sono più come prima, che la sintonia non è la stessa». Ma Mentana è anche convinto «a costo di sembrare l'ultimo dei romantici, che ci sia ancora spazio per una soluzione in extremis». In realtà a Mediaset è già partito il girotondo dei nomi dei successori, dei possibili nuovi ingaggi, delle promozioni invocate e immaginate. «Non ho ancora parlato della questione - dice Piero Vigorelli, vicedirettore di "Verissimo" e responsabile di "Parlamento in" -: da quello che so la questione della successione non è stata ancora affrontata, anche perchè a Santoro era stata fatta una proposta che lui evidentemente non ha accettato. Mi dispiace, comunque, perchè è un mio amico e continuerà ad esserlo». Il clima di accordo tra gentiluomini che ha caratterizzato la vicenda del rientro di Santoro alla Rai (Celli ha parlato di «fair play» con Mediaset) si riflette anche su un'altra notizia, diffusa nella giornata di ieri, secondo cui è allo studio una serata straordinaria sul tema Kosovo realizzata in tandem da Raiuno e Canale 5. In programma per il 13, la trasmissione, pensata con l'obiettivo di sostenere la missione umanitaria «Arcobaleno» a favore dei profughi, rappresenta, secondo Celli, «un segnale di unitarietà, un valore che va dato al Paese: si tratta di un caso isolato, che non si ripeterà, perchè ognuno ha il suo mercato, ma di fronte a una tragedia cosi grande, anche chi normalmente compete può cooperare». Il direttore generale Celli: «Abbiamo bisogno di grandi narratori come lui. Il compenso? Starà nei parametri dell'azienda» tra alla Rai della prima serata STEFANO BALASSONE SANTORIANI BIANCA BERLINGUER CHI L'HA VOLUTO AUGIAS SICILIANO L'uomo che ha portato la piazza in tv è nato a Salerno il 2 luglio 1951. Redattore della «Voce della Campania» e dell'«Unità», entra in Rai nell'8] come autore radiofonico, poi passa al Tg3 di Sandro Curzi. E nella Railre di Guglielmi nasce la sua prima, e più amata, creatura: «Samarcanda». mmOMBfc L'esordio è di dodici anni esatti fa, il 4 aprile 1987: il programma, die dà voce alla gente comune, è un successo clamoroso, ripetuto per 5 anni con crescenti risultati di audience. Il 10 novembre '88 è promosso in prima serata. & ROSSO I IL IBO. A gennaio '93 parte il nuovo programma hi agosto San
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