Tutto quello che avreste voluto sapere su Peter Coniglio e i suoi amici di Maria Laura Rodotà

Tutto quello che avreste voluto sapere su Peter Coniglio e i suoi amici omMSL Tutto quello che avreste voluto sapere su Peter Coniglio e i suoi amici Maria Laura Rodotà QUANDO una normale, cinica mamma di fine millennio si trova a leggere un libro pieno di delicati disegni vittoriani, con frasi come «Flopsy, Mopsy e Cotton-Tail sono tre bravi piccoli coniglietti» o peggio «Cccily Erbetta sta preparando del vino di primula per un ospite, ma chi si affaccia all'uscio?», la sua istintiva reazione è di latte alle ginocchia. Subito chiede alla creatura: non ti va una bella storia di mostri? Un cartone giapponese? Un più virile giornalino di Barbio? La risposta è no. Perché, dal 1890 in poi, le storie di Peter Coniglio e soci, scritte e disegnate dall'inglese Beatrix Potter, sono una grande e durevole passione infantile. E in effetti, a guardar bene, i disegni sono sfiziosi e comprensibili anche ai più piccoli; le storie sono divertenti, lievemente surreali, occasionai- mente un po' crudeli (lo stesso Peter è senza padre, sventatamente finito in un pasticcio di coniglio), piene di animali e piccole avventure. In più, sono rassicuranti, con una morale. Per questo, Beatrix Potter continua a essere apprezzata. In Gran Bretagna, dove la sua casa di campagna è ora un museo e dove esiste una Beatrix Potter Society; su Internet, dove ri sono siti di Peter Co luglio; negli spari-bambini delle librerie di mezzo mondo. In Italia, viene tradotta da Sperling fr Kupfer; che ha in catalogo la serie Le finestrelle di Peter Coniglio, La storia di Peter Coniglio e Benjamin Coniglio, Impara a contare con Peter Coniglio, con pallottoliere; e che ha appena ripubblicato II mondo di Beatrix Potter. Con le 23 storie originali del noto coniglio e degli altri suoi personaggi, Nelly Macchiolina, i Topini Cattivi, Tabitha Nervosetti, il rospo Jeremy Pescatore, Nutkin Scoiattolo, il Porcellino Robin. Con tutte le tavole a colori, più note critiche per genitori gentili che vogliono sapere di più sull'autrice, il suo mondo, la genesi delle sue opere. Perché Potter eia un bell'esempio di signora borghese tardo-vittoriana, che aveva imparato a disegnare da bambina ritraendo i piccoli animali che vedeva d'estate in campagna. E che, come ancora capita con molte inglesi, in campagna decise di vivere; prima in un apposito cottage, poi, con i soldi, guadagnati comprando terre, e allevando animali. Quando morì, nel 1943, si rivelò saggia come la mamma di Peter, e lasciò allo Stato quindici fattorie. Oltre ai suoi libri, potenti mezzi di diffusione dello stile di vita tradizionale inglese, cottage tè e buone maniere, e pilastri della letteratura infantile nazionale. Tuttora amata dai bambini nonostante concorrenza e sfottò. Capita con Peter, col più recente Spotty, con l'orsetto Winnie the Pooh di A A. Mime. Preso a lungo in giro dalla più spiritosa scrittrice americana d'epoca, Dorothy Parker. Ha vinto l'orsetto. Ma anche Parker ha scritto cose utili. Nella poesia Per una nipote preferita le consiglia «non amare un cocco di mamma / né un pecorone vagabondo / alza le gonne e scappa / da quelli troppo teneri». Forse, quando le bimbe sono grandi e stufe di Winnie e Peter, è il caso di far leggere anche lei. Beatrix Potter Il mondo di Beatrix Potter Sperling & Kupfer pagine 384, /ire 52 m/'lu

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia