Per Dell'Utri è l'ora del primo verdetto

Per Dell'Utri è l'ora del primo verdetto Stasera o domani il voto della Giunta Per Dell'Utri è l'ora del primo verdetto Sài e popolari incerti sull'arresto L'ultima parola spetterà alla Camera ROMA I deputati fanno e rifanno i conti, per scoprire che tutto sta nelle mani di coloro che si dichiarano indecisi. Solo stasera o domani Marcello Dell' Utri conoscerà il primo verdetto sul suo destino. Il parere della Giunta per le autorizzazioni non è vincolante per l'aula, il voto che deciderà se l'esponente di Forza Italia debba andare in carcere (come chiedono i giudici di Palermo) oppure no è quello dell'assemblea di Montecitorio, previsto per martedì; ma l'indicazione che fornirà la Giunta sarà comunque utile a verificare gli schieramenti ufficiali. Ieri i ventuno commissari hanno cominciato la discussione generale, e in attesa del voto si delineano le due fazioni contrapposte: nove deputati sono favorevoli all'arresto di Dell'Utri, otto sono contrari, quattro quelli che non si sono ancora espressi. Sul fronte dell'arresto sono schierati (o dovrebbero schierarsi) i cinque commissari ds, quello del pdei, il verde Dalla Chiesa e i due leghisti. Contro, i quattro di Forza Italia, i tre di An (presidente La Russa compreso) e il ecd Carrara. Restano i quattro indecisi: Schietroma e Ceremigna (sdi) e i popolari Abbate e Borrometi. Proprio i due popolari ieri hanno chiesto un allungamento dei tempi per la decisione finale, giustificandolo con la necessità di esaminare a fondo tutta la documentazione, compresa quella giunta alla Camera solo martedì. «E poi abbiamo bisogno di informare il gruppo parlamentare e consultarci con i colleghi», diceva Abbate. Ma tutto quello che hanno ottenuto è stata la sospensione del dibattito in Giunta fino a oggi pomeriggio, in modo da avere 24 ore di tempo per leggere le carte di accusa e difesa e discutere con i colleghi di partito. I deputati del ppi potrebbero riunirsi stamane, e la scelta più probabile dovrebbe essere quella di lasciare a ciascun parlamentare libertà di voto. I due commissari della Giunta, invece, pur senza sbilanciarsi, lasciano intendere che potrebbero schierarsi anche per il sì all'arresto, ma vogliono prima valutare e discutere. Abbate è stato il relatore quando la Camera discusse e votò, l'estate scorsa, la richiesta d'arresto (proveniente sempre da Palermo) per un altro deputato di Forza Italia accusato di collusione con la mafia, Gaspare Giudice. In quell'occasione propose l'arresto, approvato dalla Giunta ma poi negato dal voto segreto dell'aula. «Dobbiamo impedire in ogni modo di far slittare il voto dell'aula a dopo il referendum - insiste il diessino Bielli, favorevole all'arresto di Dell'Utri -perché altrimenti la decisione si mescolerebbe col voto per il Quirinale, e in ogni caso sul suo esito graverebbero delle ombre». Per Bielli l'autodifesa di Dell'Utri non ha cambiato la sostanza delle accuse, mentre il leghista Maroni spiega che dopo l'audizione del deputato di Forza Italia e la decisione del tribunale della libertà di Palermo di confermare gli arresti dei suoi coindagati, la Lega è «ancora più convinta» a votare perché Dell'Utri vada in carcere. Nonostante ciò il parlamentare ex-presidente di Publitalia continua a dichiararsi «ottimista e sereno». «Se non si hanno pregiudizi e si guardano bene le cose - dice Dell'Utri - non si può che respingere questa richiesta abnorme. Se invece prevalgono i pregiudizi e i voti di bandiera, allora... Io sono indignato per le accuse: questi signori non si devono permettere di fare accuse così assurde». [r. r.l

Luoghi citati: Carrara, Palermo, Roma