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Su Internet Su Internet i7 diario dijasmina Vivere sotto le bombe a Belgrado, straziati dai sensi di colpa. Jasmina Tesanovic è una serba di 45 anni, attrice, scrittrice e traduttrice. Dall'inizio della guerra tiene un diario che manda via Internet a un gruppo di amici sparsi nel mondo. Ecco alcuni brani. 2 Aprile. «Ogni sera le mie mani cominciano a tremare, senza controllo. E la cosa va avanti per ore. Per gli uomini è diverso: alzano la voce e hanno più opinioni del solito sulla vita e sulla morte... E' Venerdì Santo e la gente sembra presa dal misticismo: con le bombe vedono segni fausti e infausti dappertutto. Le nuvole che ostacolano i raid aerei sono considerate segni del destino...». 3 Aprile. «Per me la guerra è orrida, è fatta di terribili immagini in cui i miei cari vengono uccisi, e poi di torture e di stupri. Quelle immagini mi perseguitano quando scattano le sirene. Sono loro che mi hanno fatto venire tanti capelli bianchi in una sola notte. La prima volta che mi successe fu 10 anni fa, al confine con* la Slovenia, quando un doganiere ubriaco mi minacciò perché ero serba, in quella che era ancora la federazione chiamata Jugoslavia. Sapevo che era solo l'inizio, così come so che questa è la fine, spero non solo per me ma per tutti noi...». 4 Aprile. «Un'altra notte nel rifugio... Non sono più una bambina, ma ieri ho pianto come una pazza, ascoltando la canzone "Tamo Daleko " (Laggiù c'è la Serbia). E' una' bellissima canzone triste della Prima guerra mondiale, quando i soldati serbi andarono a Salonicco per, combattere e solo pochi tornarono indietro. Mio nonno era uno di loro... E' previsto che riceva 40 litri di benzina al mese per la mia auto, ma non ho nessun posto dove andare. Forse li scambierò con 40 litri di vino o 40 pacchetti di sigarette». 5 Aprile. «Oggi non voglio scrivere, ho visto troppo dolore e sofferenze. La mia lingua saranno il silenzio e gli spazi bianchi. Qualunque cosa faccia o dica non conta nulla. Non voglio essere il complice di nessuno, vivendo e scrivendo come se tutto fosse ok». 6 Aprile. «Oggi è l'anniversario del bombardamento di Hitler su Belgrado, nel 1941. Oggi ci pensano tutti, per sentirsi meglio o peggio, dipende... I miei amici e nemici da tutto il mondo mi chiedono: ti rendi conto quanto tremenda sia la situazione in Kosovo? Sì, e mi sento colpevole, perché qui stiamo male senza provare gli orrori che provano loro. Ma la nostra guerra, negli ultimi 10 anni, o 50 anni, è sempre stata un orrore invisibile: abbiamo da percorrere una lunga strada per arrivale alla catarsi, per liberarci dalla cattiva coscienza, dai miti avvelenati, dall'inerzia».

Persone citate: Hitler

Luoghi citati: Belgrado, Jugoslavia, Kosovo, Serbia, Slovenia