Kosovo-Gargano, fuga per 48

Kosovo-Gargano, fuga per 48 Kosovo-Gargano, fuga per 48 Gli scafisti abbandonano 11 bambini Anna Langone FOGGIA Li hanno trovati sulla litoranea di Mattinata all'alba, bagnati e intirizziti: 48 profughi kosovari, fra cui 26 bambini dai 3 ai 12 anni, sono sbarcati sulla costa del Gargano in piena notte, approfittando delle buone condizioni del mare. Nessuna traccia degli scafisti. Per una donna di 47 anni, particolarmente provata dalla traversata, è stato necessario il ricovero in ospedale. Per gli altri, dopo la colazione nella caserma della guardia di Finanza di Mattinata, si sono aperte le porte del campo di accoglienza di Arpinova, alle porte di Foggia. Nei loro racconti, l'orrore della guerra, gli stenti, i soprusi cui sono stati sottoposti. Toccanti le parole di Al ini ini, 37 anni: parla in italiano perché ha fatto il muratore ad Ivrea per alami anni. Senza mai smettere di piangere dice che suo padre, volontario della Croce Rossa in Kosovo, è stato ucciso a sangue freddo qualche giorno fa, come un suo zio e un nipote, a pochi chilometri da Pristina. «Era in macchina con mia moglie e uno dei miei figli - racconta Ali - sono stati avvicinati da un gruppo di persone mascherate che hanno sparato, senza dire una parola. Mio padre è morto, gli altri sono vivi per miracolo». Ali è fuggito in Italia con la moglie e in Italia con la moglie e i due bambini di tre e quattro anni, ma non ha più notizie della madre e di tutti gli altri famigliari. 11 racconto del viaggio e della fuga dal Kosovo à un altro pezzo di tunnel degli orrori: sulle montagne del Kosovo, dicono i profughi, sono accampate settantamila persone che vivono senza nulla, non hanno acqua né cibo, e solo per entrare in Montenegro pagano dai 2 a 3 mila marchi. A tutti vengono tolti i documenti per impedirne il reimpatrio. 148 approdati a Mattinata sono partiti lunedì mattina e, dopo aver raggiunto Novi Pazar, a circa cento chilometri da Pristina, dopo due notti all'addiaccio si sono trasferiti in Montenegro, dove hanno contattato gli scafisti: il viaggio è costato 2 mila marchi a testa. Altri 14 profughi ko¬ sovari sono stati raccolti ieri dai carabinieri all'altro estremo della Puglia, a Sani 'Emiliano, a circa otto chilometri da Otranto: i kosovari, fra cui 11 bambini e una donna incinta, sono stati abbandonati su di uno scoglio, a venti metri dalla riva, perché gli scafisti avevano fretta di allontanarsi. Un bimbo di quattro anni, ferito al viso durante lo sbarco, è stato ricoverato nell'ospedale di Maghe, in provincia di Lecce. Il mondo del lavoro intanto si incontra oggi a Bari, alla manifestazione per la pace indetta da Cgil, Cisl e Uil. Da Roma è annunciata una delegazione di dirigenti ds, fra cui Pietro Folena, Fabio Mussi e Claudio Fava. Anche la Federazione nazionale della stampa aderisce all'iniziativa e sarà rappresentata dal vicesegretario nazionale Federico Pirro. Durante un incontro con il vicepresidente della Regione Puglia Rocco Palese, il console di Albania, Olirmi Ccpani ha lanciato un altro grido di allarme: «In Albania abbiamo 350 mila profughi alloggiati in ogni casa, anche nelle famiglie più povere».

Persone citate: Anna Langone, Claudio Fava, Fabio Mussi, Federico Pirro, Gargano, Pietro Folena, Rocco Palese