«Il vero Toro? Quello che sa rimontare»
«Il vero Toro? Quello che sa rimontare» Serie B: tifosi preoccupati per lo sbandamento iniziale che ha concesso 3 gol al Monza «Il vero Toro? Quello che sa rimontare» Mondonico: nessun allarme, il gruppo ha carattere TORINO Anche Mondonico è combattuto: dopo il 3-3 col Monza non sa se essere preoccupato per un altro avvio stentato (il 2° consecutivo, dopo quello con la Lucchese), o se invece trarre conforto dalla grande reazione del Toro. I granata, in svantaggio addirittura di 3 reti, hanno saputo recuperare contro i brianzoli. E non era facile, nemmeno sotto il profilo psicologico. Con la Lucchese erano arrivati 3 punti, sabato un pareggio insperato, vista la partenza. Dopo la partita Mondonico ha recitato il «mea culpa», addebitandosi errori nell'approccio al match. Ed ha elogiato i giocatori per aver saputo correggere i suoi errori sul campo, con una grande reazione che ha confermato «l'ottimo stato di salute caratteriale della squadra». Proprio quello che il tecnico cercava, con un appello a sacrificio e sofferenza. Due aspetti che sono emersi anche e soprattutto nella grande rimonta contro il Monza. Ecco perché, nel bilancio, Mondo ha privilegiato gli elogi alle critiche: «Quando si creano 20 palle gol e il portiere avversario risulta il migliore in campo, non si può che elogiare tutta la squadra. Gli errori? Quelli li ho commessi io e sarò io a discuterne con i giocatori. Ripeto, alla luce di una prestazione come quella di sabato diventa difficile criticare i giocatori che hanno dato l'anima e forse anche qualcosa in più in campo». Per domani è attesa la squalifica di Sassarini che è stato ammonito ed era diffidato, mentre potrebbe anche arrivare quella di Mondonico, espulso dopo il 2° gol del Monza. «Mi sono aggrappato a Cristiano - ha spiegato il tecnico - per impedirgli il gesto provocatorio nei confronti dei miei giocatori seduti in panchina». Ma difficilmente il Mondo la passerà liscia. Spazio al suo vice Domenico Casati, nato a Treyiglio (il paese di Facchetti) 55 anni fa, sposato con due figli. Da calciatore cominciò nelle giovanili della Juve, poi proseguì nell'Atalanta, nel Brescia, nel Perugia e nel Pisa. Come tecnico ha lavorato con Bagnoli, Bianchi, Lippi e Simoni, dopo aver cominciato la carriera nell'Atalanta. Sei anni di giovanili, lino alla prima categoria. Due anni a Verona con Bagnoli, poi la chiamata di Bianchi che nel frattempo andava ad allenare il Napoli. Casati ha seguito Ottavio oltre che a Napoli, anche a Roma e a Milano (Inter). Successivamente è tornato a Napoli con Lippi e Ventrone, quindi con Simoni. Quest'anno lo ha voluto Mondonico in granata ed il suo compito va al di là di quello di un vice: è il trait d'union tra tecnico e squadra. Sa attutire nervosismi, tensioni e paure nello spogliatoio, trasmettere serenità. Oggi pomeriggio ripresa ad Orbassano. Toma disponibile Parente, dopo i 2 Lumi di squalifica. Come estemo sinistro al posto di Sassarini si candida Asta (in alternativa Tricarico o Crippa). [a. ben.) Il fallo su Ferrante che ha determinato il secondo rigore a favore del Torino: dal dischetto il bomber ha ottenuto l'undicesimo centro consecutivo
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