L'occasione di Ravanelli di Bruno Bernardi

L'occasione di Ravanelli L'occasione di Ravanelli «Devo battere il Bologna per ritrovare la Nazionale» Bruno Bernardi Inviato a MARSIGLIA Fabrizio Ravanelli per un posto nella storia dell'Olympique Marsiglia e nella Nazionale di Zoff a Euro 2000. Carletto Mazzone per migliorare il suo record come allenatore e per portare sempre più in alto il Bologna inducendo, magari, il presidente Gazzoni a rinnovargli il contratto. Questi i due personaggi che rendono più avvincente una sfida per la quale ci sarebbe voluto uno stadio da 100 mila posti, tante infatti sono state le richieste pervenute all'OM. Anche se il Velodrome potrà contenere solo 35 mila spettatori - di cui tremila bolognesi in arrivo con 30 pullman, aerei charter, auto e treno , il clima si preannuncia caldo, anzi torrido. Ravanelli si troverà per la prima volta contro i «fratelli» d'Italia. Un'emozione nuova per Penna Bianca, che nella Juventus vinse tutto o quasi ma non è sazio e vuole rialzare al cielo quella Coppa Uefa già conquistata con Trapattoni nel 1993, l'anno in cui l'Olympic festeggiava la sua prima e unica Coppa Campioni, battendo il Milan a Monaco. Ravanelli conosce alla perfezione tutti gli avversari. Stima Mazzone e sa che il sor Carletto farà di tutto per rendergli la vita dura. Ma il bomber umbro è pronto: «11 Bologna è difficile da interpretare, tuttavia possiamo batterlo. E' un'occasione in più per mettermi in mostra. Nessuna polemica con Zoff, per carità, anche se mi è spiaciuto non essere stato convocato. Qui sto benissimo e ho altri tre anni di contratto. Noi italiani che giochiamo all'estero abbiamo più difficoltà ad essere chiamati. Ma se dovessi centrare l'accoppiata Uefa-campionato, potrei rientrare nel giro azzurro, anche se molto dipenderà da come il et vorrà impostare la squadra». Per i francesi è la quarta semifinale continentale, per il Bologna è la prima. Una bella soddisfazione per Mazzone anche se lui spiega che non aveva certo accettato la panchina rossoblu per puntare alla salvezza e si concede battute sul fatto che non sia già stato confermato: «I miei successi riguardano le categorie inferiori. Sia io che Courbis, collega marsigliese, non abbiamo vinto niente di importante. Non so lui, che ha 20 anni di meno, su quali cilindrate abbia corso. Personalmente, non mi turba che non mi abbiano offerto un biennale miliardario. E' in questi momenti che si misura lo spessore del tecnico. Se il Bologna c'è o non c'è, per Mazzone è la stessa cosa. Non sono mai stato fermo, ma se vincerò Uefa e scudetto la mia conferma sarà quasi sicura, con l'aggiunta di una coscia di pollo». A Mazzone piace avere il pronostico contro: «E' stimolante la parte di Cenerentola del quartetto che comprende anche Atletico Madrid e Parma. I francesi hanno Ravanelli, Pires, Dugarry; sono forti e primi in classifica in campionato, ma facciano molta attenzione alle sorprese. La Francia è mondiale, è cresciuta sul piano tecnico e atletico, ma tatticamente è ancora ingenua rispetto a noi, che siamo più maligni. Sarà una gara «iratissima come ritmo, un braccio di ferro a centrocampo ed e fondamentale avere gente esperta. Abbiamo poco da perdere». Qualcosa c'è, visto che la società avrebbe promesso, in caso di qualificazione alla finalissima, di dividere l'incasso della partita di ritorno che, nella migliore delle ipotesi, sfiora i 100 milioni a testa.

Luoghi citati: Bologna, Francia, Italia, Marsiglia, Monaco, Parma