Mancini, il volto triste della turbo-Lazio

Mancini, il volto triste della turbo-Lazio In vista della trasferta di Mosca e del derby, Eriksson adotta il turnover: in panchina anche giocatori importanti come il fantasista Mancini, il volto triste della turbo-Lazio «Nel vivo dell'area sarei decisivo, a metà campo faccio figuracce» Ploro Serantonl ROMA Pochi tifosi a Fornello, è riuscita l'operazione depistiggio voluta dalla società. Temendo che eventuali festeggiamenti potessero disturbare l'allenamento, l'orario è stato tenuto segreto anche dalle radio romane. Nessun problema quindi al campo, la marcia biancazzurra verso lo scudetto prosegue come vuole Eriksson. La Coppa delle Coppe si intreccia con una fase «terribile» di campionato. Il pareggio con il Milan ha dato un altro punto di vantaggio sulla Fiorentina, ma anche segnali di logoramento: Mesta e Mihajlovic hanno piccoli problemi muscolari. Ma non c'è tregua: giovedì Mosca, domenica il derby. Turnover obbligato ed Eriksson, sia pure a malincuore, si prepara a mandare in panchina Favalli, Conceigao e soprattutto Mancini. Confermati i centrali della difesa. Sabato contro il Mi- lan faceva tristezza vedere il famoso «Mando» girare a vuoto a centrocampo, come un cursore poco intelligente. Quindi Negro a destra e Pancaro a sinistra, poi Lombardo per Conceicao e, qui c'è la sorpresa, Stankovic per Mancini. De La Pena va in panchina. Eriksson elogia sempre lo spagnolo, pei però gli concede so¬ lo brevi apparizioni. E così, almeno sembra, sarà anche a Mosca. Mancini sente nell'aria l'avvicinarsi della panchina e scontrosamente precisa: «Io sono contrario ai cambiamenti in una squadra che va bene. Per principio. E' anche vero che la Lazio ha tanti giocatori bravi e quindi il nostro sarebbe un turnover speciale, un dare spazio a compagni che lo meritano». E non nasconde la brutta figura di sabato: «Io stanco? Può capitare di non giocare bene. E' normale. E poi non posso essere decisivo sempre. Quando sto nel vivo dell'area è un'altra cosa. E la gente si è abituata, esige da me sempre giocate vincenti. Ora ho un altro molo, quando si sta là in mezzo capitano giornate poco brillanti. I tifosi devono capire. Tutte le squadre con i primi caldi hanno una leggera flessione: noi abbiamo energie da vendere. Fatica di più chi deve inseguire». Vietato parlare di derby. «Adesso c'è la campagna di Mosca, dobbiamo fissare le basi per la qualificazione alla finale o almeno per poter avere un ritomo a Roma il meno impegnativo possibile. Poi penseremo ai cugini. Anche se devo ammettere che con il Milan ero preoccupato. Sono diffidato, un cartellino giallo mi avrebbe fatto saltare il derby. E' andata bene. Per la Roma massimo ri¬ spetto, non conta la vittoria di Bari, penserei lo stesso anche se i giallorossi avessero alle spalle dieci sconfitte consecutive». Un rimpianto sul gol annullato a Vieri: «Era validissimo. Non abbiamo giocato una grande partita con i rossoneri, ma e pur vero che un gol l'avevamo segnato. Dateci quello e pei non credo che il Mi¬ lan avrebbe avuto la forza per recuperare». Infine una precisazione sul futuro: «Il mio contratto scade nel 2000 e non l'ho ancora rinnovato. Vi confesso cosa mi darebbe fastidio: smettere prima di Vierchowod, il quale per anni mi ha detto che lui sarebbe stato in campo nel momento in cui avrai lasciato». Vieri in aziona contro il Milan: il suo gol annullato ha fatto motto discutere

Luoghi citati: Bari, Lazio, Mosca, Roma