Tivù, la sindrome degli scomparsi

Tivù, la sindrome degli scomparsi Dai fasti delTauditel alle televendite: perché il piccolo schermo divora sempre più rapidamente i suoi talenti Tivù, la sindrome degli scomparsi E' un «morbo» che colpisce soprattutto le donne Alessandra Comazzl Il fenomeno è soprattutto femminile. Sono soprattutto le donne ad attraversare la televisione come delle meteore (meteore magari di lunga scia), che scompaiono poi verso futuri più ridotti, più familiari, comunque lontani dalle luci rosse delle telecamere. Le donne scompaiono più facilmente perché per loro resta arduo conciliare la professione con la famiglia; resta più difficile invecchiare e fare i conti con la propria immagine: il pubblico non è indulgente, accetta Magalli, a esempio, bravo, simpatico ma non bello, non accetterebbe il suo omologo femminile. E comunque i direttori delle reti preferiscono non corrore il rischio. E poi hanno meno cose cui rinunciare, le donne. Di grandi dame conduttrici, non ce ne sono mica tante: Raffaella Carro, Serena Dandini, Fatma Ruffini che non conduce ma nell'ombra guida i programmi Mediaset di maggiore successo. Molte altre dipendono dalle modo, dai fenomeni mediatici, dai fidanzati. Gli uomini dunque scompaiono meno, e se scompaiono, a volte ritornano. Magari per essere ospiti d'onore, oppure per promuovere un loro prodotto, un film, un disco, propiziato dalla televisione, ma ormai dalla televisione distante. Qualcuno fa il principe consorte. Prendiamo Giorgio Mastrota, conosciuto soprattutto per essere stato il marito di Natalia Estrada, Fidanzata d'Italia nonostante la nazionalità spagnola. Prima del matrimonio, aveva condotto diversi programmi, dal «Gioco delle coppie» a «Bellezze al bagno». Una volta sposato, la sua stella è declinata; adesso, da separato, Mastrota compare soprattutto nelle televendite. Ma domenica ha avuto unu serata tutta sua a «Festa di classe», il programma di Kaki111; con Amadeus che sceglie un protagonista e gli mette attorno i vecchi compagni di scuola. Di nuovo prim'attore, dunque, e senza le ombre di Natalia. Per molti fra gli scomparsi, uomini o donne che siano, la televendita o la cosiddetta «ospitata» a qualche programma sono l'ultima spiaggia: la televendita dà da campare, la comparsata è sempre vagamente malinconica, un po' nostalgica, molto falsa, cosi popolata com'è di improbabili «vip». I vip veri non si prestano più ulle mille feste del piccolo schermo, e allora si abbassa il tiro. Non tutti gli scomparsi sono davvero scomparsi: Gianfranco Funari, a esempio, ha recuperato un suo spuzio sui circuiti televisivi privati; Gianni Ippoliti, grande inventore di formule televisive, si rivede ancora in rare incursioni, spesso è commentatore a «Tolesogni»; Piero Chiambretti anima le bellissime strisce viventi di Aitati su Raitre. La compagnia di giro continua a girare. Sono le ragazze a scomparire con più determinazione. Forse perché, loro si, hanno anche di meglio da fare. DONATELLA RAFFAI Lanciò «Chi l'ha visto?» Quando smise di condurre «Chi l'ha visto?», molti pensavano che senza la Raffai la trasmissione non sarebbe più stata la stessa. Colei che, secondo una mirabile definizione «sgorgava umanità da tutti gli artigli», non sembrava sostituibile al timone della trasmissione inventata da Angelo Guglielmi, allora direttore di Raitre. Invece la formula di «Chi l'ha visto?» ha continuato a funzionare, reggendo alle nuove conduttrici, da Giovanna Milella a Marcella De Palma. Perché il programma non trae la sua forza dal conduttore, ma dalla formula: una formula che cerca di avvicinarsi al romanzo popolare, secondo i gusti e le teorizzazione di Guglielmi. Ma se il programma non patì l'allontanamento della Raffai, fu la Raffai a patire l'allontanamento dal programma. Forse lei stessa si era identificata con quella «missione», forse stava anche cambiando il modo di fare televisione. «Chi l'ha visto?» sopravvive, pur senza il «fascino» di un tempo. Raffai non si è più vista. MARISA LAURITO L'erede della «Notte» «Quelli della notte» è stata una delle trasmissioni cardine degli ultimi 15 anni di tv italiana. La formula del salotto con ospiti, che Arbore aveva saputo mirabilmente esaltare con il «mix» di personaggi e personalità, ha lasciato in eredità decine di programmi. Tutti i personaggi lanciati da Arbore nel suo salotto serale hanno continuato a lavorare in televisione, o comunque nello spettacolo, da Nino Frassica a Maurizio Ferrini, da Simona Martini a Roberto D'Agostino. Poi c'era lei, Marisa Laurito, un passato teatrale, nella compagnia di Eduardo addirittura: il programma la rivelò, le regalò la conduzione di due «Fantastico», il numero 8, quello con Ceentano, e il numero 11, di una «Domenica in», di altri programmi fino al tonfo di «Caro bebé» su Raiuno, interrotto prima del previsto. Ora la Laurito non ha un programma suo, e appartiene a quella schiera di personaggi che fanno di mestiere l'ospite, chiamati a giocare, gareggiare, scherzare, per l'intrattenimento del pubblico. MARA VENIER Ex donna della domenica Il suo grande corpo paludato e bianco, il suo accento veneto contaminato dal romanesco, il suo essere sensuale e nello stesso tempo materna, sexy eppure rassicurante, il suo civettare con Galeazzi e nello stesso tempo il suo negarsi, piacevano agli italiani. Che avevano decretato il grande successo suo e della «Domenica in» da lei condotta. Poi Mara Venier ha avuto i problemi con le telepromozioni: chi lavora alla Rai non può trattare direttamente con lo sponsor (soltanto la Rai può trattare), chi lavora a Mediaset sì, non si è seni ita abbastanza sostenuta dall'azienda di Stato, è passata alle reti di Berlusconi, ha condotto un programma del mezzogiorno dai risultati insoddisfacenti. Ora la Venier è ferma, la si vede ogni tonto in qualche pubblicità, ma di fatto è scomparsa dal video. Potrà tornare quando Mcdiase sarà in grado di trovarle il programma giu3to, dopo averla strappata alla concorrenza. Un po' come avviene con i campioni del calcio, comprati per star fermi. GABRIELLA CARLUCCI Basta con la vita spericolata Le sorelle Carlucci sono tre. La più grande, Camilla detta Milly, re siste indomita, forse un po' Urtata, sul ponte principale della tv. La più piccola, Anna, è scomparsa da tempo, si è dedicata alla regia cinematografica e alla famiglia. La terza, Gabriella, ha coltiva to più a lungo le sue velleità, finendo, nell'ultima stagione, a spon so ri/.zi ire pellicce di cui palu da va la sua alta figura. Gabriella Car lucci, aveva cominciato a lavorare in televisione con un altro ca postipite, Enzo Tortora. La maggiore notorietà l'ha raggiunta, nel la metà degli Anni Novanta, conducendo due edizioni di «Buona domenica», accanto a Gerry Scotti su Canale 5. Qui si era distinta per le imprese spericolate, di fronte alle quali scompariva persino il ricordo di Mino D'Amato sui carboni ardenti: passava m macchina in un cerchio di fuoco, si lanciava a tutta velocità contro i muri, precipitava nel vuoto, si esibiva con il parapendio. Adesso si gode il conforto di una pelliccia, a dispetto degli animalisti. ENRICA BONACCORTI Giochi, radio e famiglia Scomparsa dal video, la sua voce si è ascoltata alla radio, la scorsa stagione, nel glorioso programma «Chiamate Roma 3131». Enrica Bonaccorti, come peraltro molte sue colleghe, non è veramente scomparsa, continua a far parte del grande mondo della televisione. In forma, magra, gli occhioni verdi sgranati sul mondo, la si vede spesso far 1 ospite nei numerosi programmi con ospiti, annunciando a volte qualche programma suo, che arriva e dura poco. Aveva cominciato recitando, in teatro e alla tv: la sua popolarità è arrivata, a metà degli Anni Ottanta, con «Pronto, chi gioca?», intrattenimento del mezzogiorno ideato da Gianni Boncompagni. In una delle puntate del programma, era il giorno di Capodanno, scoprì in diretta un gioco truccato e con foga si indignò. Poi l'alio ra Fininvest la strappò alla Rai a suon di miliardi: condusse il contenitore domenicale «La giostra», condusse «Cari genitori», ma soprattutto condusse «Non è la Rai», il paradiso delle lolite. MARTA FLAVI Ex sensale di matrimoni Bionda, bella, e di gentile aspetto. Soprattutto moglie, allora, di Maurizio Costanzo. Il programma che le diede grande notorietà fu «Agenzia matrimoniale»; su Canale 5, nel primo pomeriggio, invitava in studio alcune persone che cercavano l'anima gemella. La sua tipologia di conduttore è quella tipica di chi mette a suo agio gli ospiti, li fa sentire a casa, tranquilli, lascia che si spieghino. Pare che alcune sue imprese abbiano avuto esito felice, le anime gemelle trovate. Dopo sette anni di «Agenzia matrimoniale», si è inventata l'appendice di «Ti amo, parliamone»; in seguito è passata alla Rai, dove sulla terza rete commentava le notizie di attualità riportate dai quotidiani, in «Alle 5 della sera». Adesso la bionda conduttrice non si vede più. E' sparita ma proprio sparita: nemmeno una televendita, un'ospitata, una sponsorizzazione. Una scelta ottima, che consente al suo affezionato pubblico di avere di lei un ricordo cristallizzato in un'epoca felice. A

Luoghi citati: Aitati, Italia, Roma